Alle imprese serve una "spinta" digitale: il progetto di Ca' Foscari e Camera di commercio
Costi elevati, formazione carente e mancanza di soluzioni tecnologiche adeguate: sono queste le principali barriere all’evoluzione digitale delle PMI veneziane e polesane, impegnate nella transizione verso l’era 4.0. Uno spaccato critico su cui è intervenuto il progetto di formazione e accompagnamento al digitale PID VeRo, sostenuto dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e sviluppato in collaborazione con Ca’ Foscari nel biennio 2018/2019. I risultati saranno presentati giovedì 14 novembre all'M9 di Mestre in occasione dell’evento “PIDday – Impresa e Digitale”, nell’ambito della prima edizione della Venice Innovation Week, organizzata da Ca’ Foscari.
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Moderato dalla giornalista e autrice TV Barbara Gasperini, l’evento parte dall’esperienza del percorso svolto dalle aziende del territorio insieme ai ricercatori di Ca’ Foscari, per poi diventare un’occasione di riflessione allargata sul valore economico ed etico della digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Interverranno ospiti internazionali come Mooly Eden - già Vice Presidente di Intel Corporation e già Presidente di Intel Israele, e Simona Maschi - CEO e cofondatrice del Copenaghen Institute of Interaction Design. Inoltre, docenti universitari e professionisti del mondo dell’impresa racconteranno le proprie esperienze nel corso di tre tavole rotonde dedicate rispettivamente ai processi, alla comunicazione e alle competenze legate alla trasformazione digitale.
L’evento conclude il percorso annuale del progetto PID VeRo, un’iniziativa unica nel suo genere all’interno delle attività dei Punti Impresa Digitale – PID, strutture di servizio istituite da Unioncamere in tutti gli enti camerali italiani, per accompagnare e supportare le PMI nella trasformazione digitale 4.0 in linea con il Piano nazionale impresa 4.0. Sviluppato per studiare la transizione delle PMI locali verso le nuove tecnologie e offrire loro soluzioni concretamente implementabili, il progetto ha restituito una fotografia indicativa dello stato attuale di digitalizzazione delle imprese del territorio, da un lato consapevoli della necessità di una transizione al 4.0, dall’altro in seria difficoltà nel colmare diversi gap, primo fra tutti quello economico.
Nonostante le nuove modalità di fornitura di software e servizi connessi abbiano diminuito i costi diretti, questi appaiono infatti ancora eccessivi per le PMI, che permangono intimorite dai costi derivati, ovvero quelli relativi all’adeguamento degli impianti e alla formazione di personale competente. Due criticità a cui si somma la necessità di adeguare alla scala delle piccole e medie imprese le attuali soluzioni tecnologiche a disposizione sul mercato, adatte a realtà più grandi e strutturate, caratterizzate da processi significativamente meno specifici. In Italia il tessuto produttivo si sta muovendo con ritmi troppo lenti se confrontati con la velocità a cui evolvono le tecnologie e con la rapidità di adozione di queste ultime in altri Paesi. Indagini su vasta scala, come quelle dell’Istat del 2018, rilevano come il 63% delle PMI in Italia effettui investimenti ancora irrilevanti nel passaggio al digitale. Se il 70% delle imprese italiane ha in previsione degli investimenti in chiave 4.0, le PMI rimangono recalcitranti: solamente il 42% ha un piano di investimenti strutturale nel digitale per il prossimo futuro. Infine, solo il 3% delle imprese italiane adotta nuove tecnologie in parallelo a una revisione sostanziale dei propri processi.
Numeri che certificano la sensibile difficoltà nel processo di digitalizzazione delle piccole e medie imprese, su cui però il progetto PID VeRo è intervenuto attivamente, supportando in modo concreto le aziende del territorio. Nato dalla collaborazione tra Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Università Ca’ Foscari Venezia – con il coinvolgimento del Dipartimento di Management e il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e della Fondazione Università Ca’ Foscari – il progetto PID VeRo ha visto la partecipazione nel biennio 2018/2019 di 78 PMI veneziane e polesane appartenenti ai settori produttivi più rilevanti del territorio (dalla meccanica alla calzatura, dal turismo all’agroalimentare).
I professori Vladi Finotto, Andrea Albarelli e Cinzia Colapinto hanno coordinato un team composto da 22 digital promoter cafoscarini (ricercatori e borsisti) e 2 mentor (professionisti con forti competenze del campo delle tecnologie 4.0), che ha impostato per ciascuna azienda un percorso di formazione taylor-made, strutturato in tre fasi. In primo luogo, è stata condotta un’approfondita analisi delle imprese coinvolte, attraverso 76 interviste e visite on-site, allo scopo di definire la “maturità digitale” di ciascun soggetto. Successivamente, il team universitario e il personale della Camera di Commercio di Venezia Rovigo hanno organizzato 8 workshop esperienziali, con l’obiettivo di trasmettere le implicazioni strategiche e la traduzione concreta delle tecnologie 4.0 nelle realtà dei partecipanti. Questo processo interattivo ha portato alla realizzazione da parte dei mentor di 76 pilot report, costituiti da roadmap personalizzate con l’obiettivo di fornire a ciascuna impresa direzioni strategiche, organizzative e tecnologiche. I piani sono stati poi consegnati alle aziende nel corso dell’ultima fase del progetto (mentoring), accompagnate da indicazioni su ulteriori opportunità di finanziamento che potessero consentire la trasformazione del piano in realtà concreta.