"Rien ne va plus", il gioco d'azzardo nello spettacolo di Marina Romondia al Groggia
Terzo e ultimo appuntamento con Oltre il confine dell’Oasi_giovani professionisti, sezione che si propone di volgere uno sguardo anche fuori dal contesto lagunare nel teatro contemporaneo e nella sperimentazione dei giovani professionisti all’interno della sesta rassegna del Teatrino Groggia, firmata da mpg.cultura insieme alla Municipalità di Venezia, Murano e Burano
Marina Romondia per la Fondazione Sipario Toscana Onlus salirà sul palco del Groggia Venerdì 17 febbraio alle 21 con lo spettacolo Rien ne va plus, liberamente ispirato a un racconto di Alberto Di Lupo. Che cos’è il gioco, o meglio l’azzardo che del gioco è la febbre essenziale, se è vero che sembra far parte della natura umana tanto da far apocrifa comparsa anche nella storia di Cristo con le sue vesti di condannato a morte contese a dadi dalle guardie ai piedi del Golgota??
Il bel testo che Marina Romondia scrive a partire dalla sua personale esperienza di moderatore di siti dedicati al gioco d’azzardo, frequentati da centinaia di persone dominate da quella tensione solitaria, va a fondo. Protagonista ne è Martina, una ragazza come tante, che vive con la nonna e attraversa esperienze e scelte che segnano come in una sequenza cabalistica i suoi 17, 21 e 24 anni, dando via libera alla vertigine di giocare e puntare sempre di più. Giocare per Martina non ha niente a che fare con la vincita o la perdita, che si equivalgono e sono solo il trascurabile esito dell’atto di giocare, quanto appunto con quella natura che evocata nella sua essenza e lasciata libera di fluire, senza argini, fa paura.