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«Bruciamo le gondole», quando il futurismo arrivò a Venezia: il Teatro Goldoni celebra Marinetti

A 110 anni dalla pubblicazione del Manifesto del futurismo, il TSV dedica una serata a una delle maggiori avanguardie culturali del ‘900. Al Goldoni lo spettacolo di Finazzer Flory tratto dai testi di Filippo Tommaso Marinetti

«Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerarietà». Con queste parole il 20 febbraio 1909, dalle pagine de “Le Figaro”, Filippo Tommaso Marinetti dava vita al movimento futurista. A centodieci anni dalla pubblicazione del Manifesto del futurismo, il 19 febbraio 2019 (ore 20.30), al Teatro Goldoni, lo Stabile del Veneto celebra la ricorrenza di questo momento storico, artistico e culturale di portata internazionale che dall’Italia prese le mosse facendo di Venezia un crocevia fondamentale, e porta in scena una Gran Serata Futurista. Momento clou è l’omonimo spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory, al termine del quale seguirà l’aperitivo futurista servito dalla scuola di ristorazione Dieffe "Berton" di Valdobbiadene con bevande offerte dall’azienda “Bevande Futuriste”, sponsor dell’evento. Partecipa anche Federico Blumer, divulgatore culturale autore della pagina "Il viaggio di scoperta".

Lo spettacolo

Dopo una tournée internazionale che vanta tappe negli USA, in Giappone e in Israele, lo spettacolo (coreografie di Michela Lucenti realizzate sulle musiche di Igor Stravinsky, Francesco Cilea, Ryuichi Sakamoto, Alfredo Casella, Henry Cowell e Ottorino Respighi) arriva a Venezia. A partire dai testi tratti dai più importanti Manifesti Futuristi di Filippo Tommaso Marinetti, dalle poesie di Aldo Palazzeschi e dagli scritti di Giovanni Papini, la Gran Serata Futurista porta in scena una commistione di teatro, danza, musica, tecnologia e arte. Sul palco le parole in libertà dei poeti futuristi e la riproduzione delle più celebri opere degli artisti appartenenti al movimento si intrecciano provocatoriamente con quello che il regista definisce «l’eredità contemporanea del futurismo: internet e i social network».

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