"Il signor Bruschino" di Rossini in scena alla Fenice con la direzione di Alvise Casellati
Il signor Bruschino di Gioachino Rossini in scena al Teatro La Fenice nell’interpretazione del direttore Alvise Casellati alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice. Lo spettacolo, firmato per la regia da Bepi Morassi, è una ripresa del fortunato allestimento realizzato nel 2015 nell’ambito del progetto «Atelier della Fenice al Teatro Malibran» con le scene e i costumi della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tre le recite in programma, tutte fuori abbonamento: alla prima di giovedì 22 settembre 2016 seguiranno le repliche di martedì 27 e venerdì 30 settembre 2016, tutte alle 19.00.
La compagnia di canto sarà formata dal baritono Davide Giangregorio nel ruolo del benestante Gaudenzio, dal soprano Giulia Bolcato in quello della sua pupilla Sofia, dal baritono Filippo Fontana in quello di Bruschino padre, dal tenore David Ferri Durà nei ruoli del delegato di polizia e di Bruschino figlio, dal tenore Francisco Brito nel ruolo del giovane Florville, innamorato di Sofia e figlio del peggior nemico di Gaudenzio, dal basso-baritono Claudio Levantino nel ruolo del locandiere Filiberto, e dal soprano Giovanna Donadini in quello della cameriera Marianna. Maestro al fortepiano sarà Roberta Ferrari.
Il libretto, tratto dalla commedia Le Fils par hasard di René de Chazet e Maurice Ourry (1809), è opera di Giuseppe Foppa, poeta veneziano e autore anche dei precedenti atti unici L’inganno felice e La scala di seta. Scritto, come gli altri quattro, per il Teatro di San Moisè, Il signor Bruschino andò in scena per la prima volta il 27 gennaio 1813 divenendo, dopo un incomprensibile tonfo iniziale, di gran lunga la più nota delle cinque farse rossiniane.
Per l’allestimento del Signor Bruschino, la Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia si è avvalsa della guida dei tutor Giuseppe Ranchetti (laboratorio scene), Paola Cortelazzo (laboratorio progettazione costumi) e Giovanna Fiorentini (laboratorio costumi), e dei progetti degli studenti Erika Muraro (scene), Nathan Marin (costumi) e Marta Zen (costruzioni) realizzati in appositi laboratori cui hanno partecipato una quarantina di studenti dell’Accademia.