Doppia inaugurazione per la stagione lirica della Fenice
Sabato 22 novembre alle ore 18 e domenica 23 novembre alle 17 si aprirà al Teatro La Fenice la Stagione lirica 2014-2015 con una doppia inaugurazione dedicata a due capolavori veneziani di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave: Simon Boccanegra il 22 e La traviata il 23, entrambi scritti per il Teatro La Fenice e andati in scena in prima assoluta rispettivamente il 12 marzo 1857 e il 6 marzo 1853.
Simon Boccanegra sarà proposto nella nuova versione in un prologo e tre atti approntata da Verdi ventiquattro anni dopo la prima veneziana e andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 24 marzo 1881. Per l’occasione il libretto che Francesco Maria Piave aveva tratto nel 1857 dal dramma Simón Bocanegra di Antonio García Gutiérrez fu rivisto dal giovane Arrigo Boito, che in accordo col compositore apportò numerose modifiche e aggiunte, tra cui la grande scena del Consiglio nel secondo quadro dell’atto primo.
Il capolavoro verdiano sarà diretto da Myung-Whun Chung, che torna così sul Verdi maturo dopo lo straordinario Otello che aprì due anni fa la Stagione 2012-2013 della Fenice. Il cast vedrà impegnati il baritono Simone Piazzola nel ruolo del Doge genovese Simon Boccanegra, il soprano Maria Agresta e il tenore Francesco Meli, entrambi vincitori del Premio Abbiati 2014, in quelli dei giovani Maria Boccanegra e Gabriele Adorno, il basso Giacomo Prestia in quello del vecchio Jacopo Fiesco, il baritono Julian Kim in quello del perfido Paolo Albiani e il basso Luca Dall’Amico in quello del popolano Pietro; gli artisti del Coro Roberto Menegazzo, Cosimo D’Adamo, Francesca Poropat e Andrea Lia Rigotti interpreteranno in alternanza i ruoli del capitano dei balestrieri e dell’ancella di Amelia e all’attrice Valentina Diana saranno affidati gli interventi mimici.
Ambientata nella Genova trecentesca, l’opera andrà in scena in un nuovo allestimento del Teatro La Fenice in coproduzione con la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, con la regia e le scene di Andrea De Rosa, i costumi di Alessandro Lai e le luci e i video di Pasquale Mari. «Per il nuovo allestimento dell’opera di Verdi che il Teatro mi ha affidato – afferma De Rosa – sono rimasto fedele al testo cercando esaltare quello che secondo me può essere considerato l’elemento chiave: il mare. Per un uomo di mare come Simone è importante avere sempre un orizzonte visibile, ma il dolore e i palazzi del potere gli precludono la vista di questo orizzonte. Al mare ho attribuito un’importanza primaria rendendolo presente, in forme sempre diverse, per tutta la durata dello spettacolo».
«Un altro elemento che ho voluto sottolineare in maniera particolare – prosegue il regista – riguarda la rappresentazione del tempo. Si tratta di una componente molto importante in quest’opera, a partire dallo scarto di venticinque anni che intercorre tra il prologo e il primo atto. La forte divisione temporale tra il prologo e il corpo dell’opera ha in sé l’energia per assecondare la trama come se fosse un romanzo, una cosa su cui Verdi lavorerà molto nelle sue opere degli ultimi anni. Simon Boccanegra è un’opera molto articolata, al punto da apparire addirittura complicata. I rapporti di parentela o di interesse che sussistono tra i vari personaggi della vicenda sono in continuo cambiamento e si dovrà aspettare il terzo atto affinché tutti i nodi della storia si sciolgano. Ma, come suggeriva Gabriele Baldini, la difficoltà può essere una risorsa: Verdi è attratto, più o meno consapevolmente, dalla complessità della trama, e io provo un interesse vivo nell’esaltare le relazioni umane sulla scena».