Sul palco del Teatro Malibran la follia della violenza nella "Tosca X" di Monica Casadei
Gesto coreografico e parola drammaturgica: un nesso particolarmente evidente nell’opera di Giacomo Puccini e in quella di Monica Casadei, che in “Tosca X” esplora l’universo del grande compositore con segno impetuoso ed empatia intellettuale. L'appuntamento è al Teatro Malibran, domenica 6 novembre 2016, a partire dalle 17.30.
Su un appassionante tappeto sonoro che mescola partitura originale e tracce contemporanee, si impongono con forza i protagonisti, Tosca e Scarpia. Dominante la figura del barone Scarpia, avido di potere e di brama di possesso, così crudelmente giganteggiante da far pensare a molti che sia lui, piuttosto che Tosca, il vero protagonista dell’opera. All’inerme cantante, che con la sua lirica romanza “Vissi d’arte” piange la propria vulnerabilità, sono invece riservate dal compositore le sue famose melodie: intime, malinconiche, struggenti.
Proprio in questo contrasto di personalità, si rintraccia l’intuizione artistica della Tosca coreografica per Artemis Danza, creativamente radicata e artisticamente sviluppata sul contrasto tra estremi. Coreografie energiche e fulminee, toniche e nervose corrispondono all’azione drammatica concitata e al ritmo musicale impetuoso, quasi da inseguimento, se non addirittura da triller, della pièce.
Una danza corale, gonfia di impulsi e passioni, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: tra le altre anime nere vi si riconosce Scarpia, spietato per sguardi, atteggiamenti, postura. La contrapposizione è con assoli rarefatti e delicati, puri e sensibili, per corpi fragili e indifesi dai quali scaturisce una danza dell’anima che ha invece il vuoto come metafora e la disarmata Tosca a resistere nel mezzo.