Dopo il restauro, il trittico degli eremiti di Bosch ritorna alle Gallerie dell'Accademia
Torna a Venezia il Trittico degli Eremiti, uno dei tre polittici di Jheronimus Bosch appartenenti alle collezioni delle Gallerie dell’Accademia. Da mercoledì 18 maggio 2016 il capolavoro del pittore olandese sarà esposto per la prima volta in Italia dopo il restauro, all’interno del percorso espositivo delle Gallerie.
Il Trittico è stato tra i protagonisti di Jheronimus Bosch - Visioni di un genio, la grande retrospettiva organizzata a Den Bosch in occasione dei 500 anni dalla morte, insieme alle altre due opere appartenenti alle Gallerie (unico museo italiano con opere di Bosch in collezione tra i prestatori della grande mostra evento): il Trittico di Santa Liberata e le quattro Visioni dell’Aldilà. Alla conclusione dell’analoga mostra ora aperta in Spagna anche Santa Liberata e le Visioni torneranno a Venezia; dalla seconda metà di settembre, tutti e tre i Bosch veneziani saranno quindi esposti insieme a Venezia per la prima volta dopo il restauro che li ha riportati a una condizione di grande luminosità e vividezza.
Il Trittico di Santa Liberata e le Visioni erano state esposte al pubblico delle Gallerie dell’Accademia in anteprima, a conclusione del restauro, dal 16 gennaio al 7 febbraio scorsi, per poi appunto volare in Olanda. Il Trittico degli Eremiti, che aveva richiesto l’intervento più delicato e lungo, non è invece ancora stato visto a Venezia. Da febbraio a oggi è comunque rimasta allestita nella sala 23 del percorso museale lagunare una postazione multimediale che propone alcune fasi salienti del restauro attraverso immagini e video.
Le tre opere veneziane di Jheronimus Bosch rappresentano momenti significativi della produzione del pittore olandese, caratterizzata da suggestivi racconti fiabeschi che, attraverso pennellate di colore e tocchi di luce, ha dato vita a visioni oniriche, fantastiche e irreali, talvolta angosciose, talvolta tormentate, innegabilmente uniche, prodotto di una peculiare interpretazione della realtà che rimane ancora un mistero.
Il Trittico degli Eremiti raffigura tre celebri santi eremiti: Girolamo nello scomparto centrale, Antonio abate nello sportello di sinistra ed Egidio in quello di destra. Tutti e tre sono rappresentati, secondo la tradizione iconografica più nota, in devota preghiera. La firma «Jheronimus Bosch» è tracciata in bianco, in basso nello scomparto centrale. I dipinti del lato esterno di entrambi gli sportelli laterali sono andati perduti. Originariamente la parte superiore dello scomparto centrale e dei due sportelli laterali era centinata. “Fra le tre opere in collezione alle Gallerie dell’Accademia, il Trittico degli Eremiti è quella che più testimonia gli interessi di Bosch per la cultura classica - spiega il direttore delle Gallerie dell’Accademia Paola Marini - con notevoli punti di contatto con le parallele ricerche antiquarie di Jacopo Bellini, così come emergono dall’album di disegni conservato al British Museum”. Un interesse, quello nei confronti del grande artista olandese, confermato anche dai numeri: oltre 400.000 i visitatori della mostra a Den Bosch, con aperture