"Uovo di gabbiano", la rilettura di Cechov sbarca al Teatro a l'Avogaria di Venezia
Un omaggio al grande drammaturgo russo Anton Cechov apre sabato prossimo, 14 gennaio, il 2017 al Teatro a l'Avogaria di Venezia. "Uovo di Gabbiano", per la regia di Enrico Lo Foco, è una rilettura del classico cechoviano, interpretato da Carolina Leporatti e Caterina Luciani, due attrici che si sono formate ed hanno esordito nello storico teatro lagunare. Una piece che si domanda e ci domanda di cosa veramente ci sia bisogno oggi nel teatro.
In questo esperimento di drammaturgia lo zio Sorin è in pensione in campagna, ma vuole ancora vivere. In tanti anni avrebbe voluto fare il letterato e sposarsi ma non gli è riuscita ne' una cosa ne' l’altra e adesso non si sente pronto per il grande riposo. Masa, al contrario, è giovane, ma sente la vita come un lungo strascico e le sembra di essere al mondo da tanto tanto tempo, veste sempre di nero e beve vodka. Ama senza essere corrisposta Kostantin Gavrilovic Trigorin, drammaturgo sui generis che in questa campagna noiosa e bellissima ha allestito uno spettacolo alla ricerca delle forme nuove nell’arte. Protagonista dello spettacolo è Nina Nikolaevna Zarecnaja, una ragazza giovane e bella attratta dal mondo del teatro e decisa a intraprendere la carriera di attrice. In una delle sue lettere A. P. Cechov dice: "Mai si deve mentire. L’arte ha questo di particolarmente grande: non tollera la menzogna. Si può mentire in amore, in politica, in medicina; si può ingannare la gente, persino Dio; ma nell’arte non si può mentire…".
Con questo nuovo lavoro, attraverso le storie di quattro personaggi della famosa pièce, le due attrici rimettono tutto in discussione, le scelte artistiche e quelle vitali alla ricerca del rinnovamento e del ricordo della fiamma della vocazione.