“La via maestra: ricomporre il presente” apre la stagione del teatro Ca' Foscari
Martedì 15 e mercoledì 16 ottobre, alle 20.30, al Teatro Ca’ Foscari, Marta Cuscunà apre il programma 2019/2020 “La via maestra: ricomporre il presente” con lo spettacolo Il Canto della caduta, liberamente ispirato al mito del regno di Fanes. Di e con Marta Cuscunà. Progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani. Assistente alla regia Marco Rogante. Progettazione video Andrea Pizzalis. lighting design Claudio “Poldo” Parrino. Esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante. Partitura vocale Francesca Della Monica. Assistente alla realizzazione animatronica Filippo Raschi.
Co-produzione Centrale Fies – CSS Teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia – Teatro Stabile di Torino – São Luiz Teatro Municipal | Lisbona
in collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano e A Tarumba Teatro de Marionetas | Lisbona
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies
Il regno di Fanes
Il mito di Fanes è una tradizione popolare dei Ladini, una piccola minoranza etnica (35.000 persone) che vive nelle valli centrali delle Dolomiti. È un ciclo epico che racconta la fine del regno pacifico delle donne e l’inizio di una nuova epoca del dominio e della spada.
È il canto nero della caduta nell'orrore della guerra.
Il mito racconta che i pochi superstiti del popolo di Fanes sono ancora nascosti nelle viscere della montagna, in attesa che ritorni il “tempo promesso”. Il tempo d’oro della pace in cui il popolo di Fanes potrà finalmente tornare alla vita.
Animatronica
Il canto della caduta prevede la presenza in scena di personaggi meccanici progettati e realizzati dalla scenografa scenografa Paola Villani, che si inseriscono nella tradizione del teatro di figura ma ne scardinano l'immaginario in quanto la loro movimentazione si basa su tecnologie applicate in animatronica e sull'utilizzo di componentistica industriale.
Il dispositivo costruito per Il canto della caduta, prevede un movimento che parte dalle mani di un'unica attrice ma che attraverso dei joystick meccanici produce la movimentazione di un sistema complesso di leve a cavo.
Il canto della caduta cerca nuove immagini per antichi problemi e attraverso l'antico mito di Fanes, porta nuovamente alla luce il racconto perduto di come eravamo, di quell'alternativa sociale auspicabile per il futuro dell'umanità che viene presentata sempre come un'utopia irrealizzabile. E che invece, forse, è già esistita.