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La pioggia "lava" l'aria, ma il problema inquinamento rimane: "Trend però positivo"

Riunione in municipio a Mestre. I dati Arpav parlano di una tendenza al miglioramento negli ultimi anni, anche se limitata. Dito puntato su Murano, Tangenziale e grandi navi

Il problema smog c'è e continua a imperversare sulla pianura Padana. Per questo motivo martedì pomeriggio si sono riuniti la V Commissione comunale di Venezia, congiunta alla III, in municipio a Mestre. Dopo la piogge degli ultimi giorni, l'allarme polveri sottili si è ridimensionato. "Ma ciò non vuol dire che la soluzione è fare la danza della pioggia", ha dichiarato la consigliera Pd, Monica Sambo. In ordine sparso tutta l'opposizione ha chiesto all'amministrazione di mettere in campo misure a lungo termine e più stringenti per contenere l'inquinamento. "Nessuno può affermare che non si sta facendo nulla", ha contrattaccato il consigliere delegato, Giovanni Giusto.

Fatto sta che ad arricchire la (lunga) discussione sono stati gli interventi dei tecnici, sia di area sanitaria, sia esperti in materia ambientale. I numeri parlano di una situazione difficile per il nostro territorio, anche se i dati 2016, se confrontati con quelli 2015, denotano un trend in miglioramento. Sia in numero di giorni di sforamento, sia nelle medie dei livelli degli inquinanti (tra pm10, pm2,5, biossido di azoto). "I valori limite di inquinanti pesanti, come il benzene, sono a norma - è stato spiegato - diverso il discorso in fatto di polveri sottili. Dal 2003 al 2016 la tendenza è leggermente positiva, confermata anche nel mese di gennaio 2017. I livelli, sia pure elevati, sono inferiori rispetto all'anno scorso".

Andando nel particolare, ci sono alcune aree più problematiche da questo punto di vista. Come per esempio quelle vicine alla Tangenziale di Mestre. "Come mai non è stato più rinnovato il tavolo di coordinamento tra assessori, tecnici e associazioni?", chiede Monica Sambo annunciando un'interrogazione scritta che fa il paio con una seconda iniziativa in cui si sottolinea come l'ultima indagine epidemiologica utile sul tema sia stata svolta nel 2014. "I dati sono allarmanti, si ripristini questo tipo di confronto e studio", conclude. Il consigliere Pd Andrea Ferrazzi ha allargato il discorso alla laguna e all'inqunamento delle grandi navi, mentre dal Movimento Cinque Stelle si chiede conto all'amministrazione sugli sforzi profusi per energie rinnovabili e motori elettrici. Da parte dei tecnici Arpav è stato annunciato l'insediamento di una centralina di rilevazione in rio Novo a Venezia, in grado di monitorare l'apporto di inquinamento del traffico acqueo: "Il problema sono i vincoli paesaggistici per un bussolotto anche di piccoli dimensioni", è stato specificato.

Per restare in laguna, a Murano sono stati registrati valori definiti "critici" di cadmio, mentre l'arsenico risulta pressoché dimezzato (merito dello stop sostanziale all'utilizzo del materiale per colorare il vetro): "Su 3 centaline da luglio a fine anno - è stato spiegato la dottoressa Zemello, dell'Arpav - il valore obiettivo del cadmio, ossia 5 nanogrammi per metro buco, è stato superato in maniera sensibile". Dal dottor Vittorio Selle, direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica dell'Ulss 3, l'invito a puntare su un "progressivo intervento di formazione e sensibilizzazione". Da lui l'auspicio a un accordo sull'utilizzo dei carburanti non inquinanti non solo con le compagnie di navi da crociera, ma anche con le imbarcazioni commerciali. "Si può pensare ad aree verdi senza auto durante l'orario di uscita dei bambini da scuola - ha concluso - ma naturalmente sono soluzioni da studiare nel dettaglio".   

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