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De Piccoli lancia la sfida: "Costa, uniamo le procedure Via. Che vinca il migliore"

L'ex vice ministro ha presentato il progetto di terminal offshore alla bocca di porto del Lido: "Si rispetta l'ambiente e posti di lavoro salvi"

E' uno dei progetti alternativi allo scalo del Contorta-Sant'Angelo su cui molte associazioni ambientaliste hanno guardato con interesse: è il Venis Cruise 2.0, il terminal per le grandi navi alla bocca di porto del Lido, presentato martedì all'Ateneo Veneto dal suo ideatore, l'ex vice ministro Cesare De Piccoli. Per realizzarlo ci vorrebbero due anni, con un investimento di 128 milioni di euro, garanzie dei posti di lavoro attuali (oltre tremila, 1200 di lavoro diretto e 1800 dell'indotto) e loro possibile incremento. Con l'accento anche sull'ambiente.

Insieme ad Antonio Gozzi, amministratore delegato del gruppo Duferco, Ezio Palmisani, responsabile del progetto e amministratore delegato di Duferco Engineering (la società internazionale di ingegneria che ha adottato e sviluppato l'idea), De Piccoli ha presentato gli aggiornamenti e i perfezionamenti del progetto, con particolare attenzione all'aspetto della logistica. "L'obiettivo primario - ha ricordato - è liberare il bacino di San Marco dai giganti del mare senza privare i turisti dell'opportunità di vedere Venezia da vicino. Ma vogliamo anche che questa città irripetibile diventi l'avanguardia della modernità sul fronte della crocieristica. E sottolineo che, con questo progetto, non facciamo nessuna opera irreversibile, perché le nuove tecnologie ci permettono questo".

"Il progetto - ha aggiunto Palmisani - ha sviluppato una soluzione credibile e adeguata alle problematiche di Venezia: il sistema logistico è basato sul trasferimento dei passeggeri al nuovo terminal con moto-catamarani a propulsione elettrica a bassissimo impatto ambientale". Il nuovo terminal, che, come ha sottolineato Gozzi, "è in grado di funzionare anche a Mose chiuso", sarà capace di ospitare cinque navi e sarà costituito da un pontile lungo 940 metri e largo 34, completamente rimovibile, collocato a 220 metri dalla diga nord del Cavallino. La struttura potrà movimentare ogni giorno fino a 24mila crocieristi tra sbarco e imbarco.

Naturalmente durante la presentazione all'orizzonte si stagliava anche il progetto "rivale". Allo stato delle cose quello in pole position: lo scavo del Contorta-Sant'Angelo per assicurare una via alternativa d'ingresso alla Marittima. De Piccoli ha quindi lanciato una sfida al presidente dell'Autorità portuale Paolo Costa, "alfiere" del Contorta: "Lo invito a smetterla con le forzature e le furbizie procedurali e a fare sua la proposta, che ritengo ragionevole, avanzata dal Ministero dell'ambiente di unificare le procedure per l'esame da parte della commissione Via. Quando abbiamo presentato per la prima volta il progetto, ad aprile - ha ricordato - non sapevamo alcune cose, tra cui il primo parere favorevole, contemporaneamente al parere negativo dato all'altro progetto, dato il 27 settembre del 2013. Mettiamo le carte sul tavolo - ha concluso - e alla fine vincerà il migliore".

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