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Politica

«Niente fughe in avanti. Qualcuno ha voglia di fare il primo della classe»

Articolo Uno e LeU alla vigilia della variazione del bilancio in Consiglio regionale. «Zaia prenda le distanze dal voto contro gli eurobond e introduca l'obbligo del vaccino antinfluenzale»

«Qualcuno ha voglia di fare il primo della classe». Non risparmiano riferimenti, il consigliere regionale LeU (Liberi e Uguali) Piero Ruzzante, il segretario regionale di Articolo Uno Gabriele Scaramuzza e la coordinatrice regionale Forum donne Articolo Uno, Delizia Catrina, in tema di ripartenze post lockdown in Veneto. Ne parlano alla vigilia del Consiglio regionale di martedì che si riunirà per discutere la variazione di bilancio. «Abbiamo sentito parlare di fase 2, fase 3, fase 4, qualcuno ha fretta di anticipare le aperture. Ma la fretta è cattiva consigliera, partire prima del tempo e prima degli altri sarebbe una falsa partenza», affermano.

Anticipazioni

Le indiscrezioni circa un primo parziale riavvio per aree geografiche, o settori produttivi, età dei cittadini o anche livelli di rischio delle attività, hanno iniziato a rincorrersi fin da prima della cabina di regia delle Regioni con il premier Conte di sabato scorso. E nonostante la smentita delle istituzioni, che ha confermato la validità del dpcm attuale fino al 4 maggio, sono ritornate, man a mano che la task force del governo procede nella elaborazione del piano della fase 2 dell'epidemia coronavirus. Si parla ora del 27 aprile per quelle imprese della moda, del settore auto e della cantieristica che sarebbero in grado di rispettare le prescrizioni contro la diffusione del virus: distanze, sanificazione quotidiana, dispositivi, misurazione della temperatura corporea. Lunedì mattina il governatore del Veneto Luca Zaia è tornato sulla questione. «Dovremo imparare a convivere con il virus - ha detto - altrimenti, essendo ancora presente e persistendo, nonostante un indebolimento estivo, anche ad autunno prossimo, la prospettiva è quella di non riaprire più».

Eurobond

«La Lega dovrebbe spiegare agli italiani e ai veneti perché in Parlamento europeo ha votato contro gli eurobond - dicono Ruzzante, Scaramuzza e Catrini -. Il governo sta già scrivendo la road map per i prossimi mesi, per tutte le Regioni sarà fondamentale attenersi a quella. Lo dico prima di tutto al presidente Zaia», sottolinea Scaramuzza. «Il governatore ha l'occasione di rimediare all'errore di Matteo Salvini sui coronabond: domani, martedì 21 aprile, gli chiederemo di sostenere la posizione del governo Conte nella trattativa con gli altri paesi dell'Unione europea».

Volto coperto e vaccino

La Regione, propongono, può avviare alcune azioni come introdurre il vaccino antinfluenzale, su modello della Regione Lazio, per gli over 65 e le categorie a rischio; garanzie per i lavoratori, in particolare per gli operatori sanitari e per il personale delle case di riposo, sostenere gli affitti per famiglie e studenti universitari, con 500 mila euro aggiuntivi allo stanziamento previsto, e il diritto alla casa. E rispetto alla Sanità: «occorre - scrivono Ruzzante, Scaramuzza e Catrini - riaprire i servizi essenziali e le attività di pronto soccorso negli ospedali Covid, serve sostenere il reddito dei tirocinanti e, infine, l'immediata sospensione del regolamento che vieta l'ingresso in tutte le sedi regionali col volto coperto: secondo questa norma, che c'è solo in Veneto e che abbiamo criticato a suo tempo, oggi dovrebbe essere vietato entrare negli ospedali indossando la mascherina. Zaia metta in discussione la sua nota posizione rispetto ai vaccini, di contrarietà all'obbligo vaccinale».

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