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Autonomia, il sindaco Brugnaro: «Con la Regione c'è collaborazione»

Il sindaco vorrebbe riconosciuto il ruolo di Venezia capitale del Veneto con competenza esclusiva su alcune materie del Comune

L'autonomia, che non sembra piaccia al sindaco di Milano Beppe Sala, a Venezia viene vista come una partita vincente per tutta l'Italia. Ne è convinto il primo cittadino Luigi Brugnaro che, lo scorso 4 febbraio, lo ha spiegato nel corso di un'intervista al Gazzettino, ammettendo di aver votato a favore nel referendum dell'ottobre 2017. Mentre al Consiglio regionale il governatore Luca Zaia descrive le tappe dell'accordo raggiunto martedì con il ministero dell'Economia e delle Finanze, per il sindaco Brugnaro l'autonomia dovrebbe essere un tassello di un progetto di riorganizzazione dello Stato e delle Regioni, anche di quelle che non l'hanno chiesta, poiché vede la progressiva autonomizzazione come un percorso «inarrestabile».

Il rapporto tra Comune e Regione

Per molto tempo, secondo Brugnaro, sarebbe stata troppa la distanza tra gli enti: di qui la necessità di recuperare il gap con uno sforzo di maggiore comprensione da entrambe le parti. Dall'autonomia il sindaco di Venezia confessa di aspettarsi che alcune attività operative rimangano prerogativa del capoluogo, per necessità. Il porto, l'aeroporto, il Mose e la sua gestione, la laguna, l'università e i temi specifici della città, come il turismo e la gestione di esso. La stessa discussione sulla tassa di sbarco, ha fatto notare Brugnaro, è stata gestita a partire da una convergenza fra Comune e Regione.

Tempistiche

Promessa per marzo dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, l'autonomia, secondo il primo cittadino lagunare, rappresenta un'opportunità se ben gestita e senza fughe in avanti, con un modello che sia funzionale per tutti e ben spiegata a tutto il Paese. «Si chiude la fase tecnica, una fase laboriosa, assolutamente impegnativa che ha visto le delegazioni confrontarsi su tutto - scrive Zaia -. Adesso c’è un testo; contiene ancora alcune criticità per quanto riguarda l’ambiente, la sanità. le infrastrutture e la cultura ma è un testo che ora passa in mano alla politica. Sono a disposizione per confrontarmi sui temi che sono rimasti ancora non totalmente condivisi e sono convinto che se, dall’altra parte, ci sono un presidente del Consiglio e ministri che vogliono l’autonomia, credono in essa e soprattutto nel rispetto degli impegni che abbiamo preso coi cittadini, la soluzione si troverà. Quindi, si aprano subito i tavoli per i confronti politici».

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