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Al Festival della Politica è scontro tra Brugnaro e il ministro Orlando sulla sicurezza

Il sindaco ribadisce la necessità di assegnare maggiori poteri ai primi cittadini e punta il dito contro le politiche governative sull'immigrazione. Ma il guardasigilli non è d'accordo

Politiche sull'immigrazione e sulla sicurezza, il sindaco Brugnaro coglie la palla al balzo e dal palco ribadisce con forza il suo punto di vista. L'occasione è la serata di apertura del Festival della Politica di Mestre, mercoledì, ospite il ministro della Giustizia Andrea Orlando. I temi da affrontare sono la crisi globale e le paure e insicurezze in relazione a terrorismo, migrazioni e crisi economica. Così il primo cittadino di Venezia non ha esitato a esporre ancora una volta le sue proposte sulla gestione degli episodi di microcriminalità e dei flussi migratori.

"Dobbiamo dare risposte certe riguardo a temi scottanti come il decoro, l’accattonaggio professionale, l’immigrazione incontrollata - ha detto - Per quest’ultima proporrei ad esempio una sorta di ‘blocco militare umanitario’ già ai confini delle acque territoriali della Libia: salviamo i migranti dalle disastrate carrette del mare su cui viaggiano, rifocilliamoli nelle nostre navi militari e, nel contempo, stabiliamo chi è davvero un profugo, e quindi da ospitare in Italia, da chi è migrante economico e quindi deve essere rimpatriato".

Brugnaro ha ricordato anche l'impegno della polizia municipale nel contrasto della criminalità, spiegando che un primo cittadino dovrebbe avere maggiori poteri legati al decoro e alla sicurezza pubblica. Come ripete da sempre, ci vorrebbe la possibilità di "far passare una notte nelle camere di sicurezza per i maleducati, i disturbatori, gli sbandati, gli ubriachi".

"Per il rispetto del degrado urbano credo che i sindaci possano svolgere una funzione fondamentale - ha controbattuto Orlando - E possiamo dare strumenti, ma compatibilmente con i principi costituzionali. Bisogna guardare prima a casa nostra, contrastare i reati in crescita. Per controllare i flussi dell'immigrazione non si può non mettere in conto di andare e respingere i barconi. Io non mi sentirei di farlo, respingerli significherebbe condannarli a morte. E non si possono concedere al sindaco di Venezia poteri che spettano ai giudici, si violerebbe la Costituzione".

A dar manforte all'opinione del sindaco interviene anche l'assessore comunale ed ex presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto: "I cittadini chiedono sicurezza, ma i sindaci non hanno a disposizione alcuna arma efficace. La polizia municipale può accertare le violazioni ed elevare sanzioni pecuniarie, ma lì finisce. Non vogliono dare ai sindaci i poteri d'intervenire, va bene. Allora intervengano efficacemente loro".

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