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Casson in campo: "Contro i poteri forti, vogliono prendersi la città"

Il senatore Pd chiede primarie più estese possibile: "Solo incensurati nella mia squadra, che dovranno lavorare a tempo pieno per Venezia"

Sala piena al centro culturale Candiani per la presentazione della candidatura alle primarie del centro-sinistra del senatore Felice Casson, che ha sciolto le riserve prima di Natale, come promesso, e lunedì mattina ha spiegato il proprio progetto politico in vista delle elezioni di coalizione. Un appuntamento che secondo Casson dovrà essere il più esteso possibile, "perché Venezia ha bisogno di un sindaco forte, da giugno ci sono spinte di vario genere a sopraffare la città per mortificare l'interesse pubblico della collettività".

Dunque nessun simbolo di partito sui manifesti, a simboleggiare che la candidatura del senatore vuole essere una corsa di "sintesi", che intende unire e attirare forze anche al di là dei confini del Pd. Coalizioni, più che correnti. Dialogo, più che imposizioni: "A Venezia e Mestre ci troviamo in una situazione di mezzo disastro - ha sottolineato - con le ultime non-decisioni prese a Roma. Qui si parte dalle macerie, perché trasparenza e moralità sono aspetti che vanno assieme alla carenza di occasioni economiche e di lavoro".

Tra le motivazioni che hanno spinto Casson a rimettersi in gioco, dopo nove anni di Senato e il testa a testa perso contro Massimo Cacciari, la volontà di coprire quel buco politico che da giugno in poi ha interessato tutta la città: "Servono scelte lungimiranti - ha sottolineato - ora non si parla più di ordinaria amministrazione. Mi presento perché stiamo soffrendo un'assenza politica fortissima, ma all'arrivo del commissario furono pochissimi quelli che dissero che la città non avrebbe potuto sopportarlo a lungo". Spazio alla politica, dunque. Sulla base del programma politico di tredici punti presentato dal Pd sabato scorso a Forte Marghera (parole di elogio per le cooperative che hanno recuperato l'area: "Le coop sociali da noi funzionano"): "E' un documento politico condiviso - spiega - poi ogni candidato metterà l'accento su un tema diverso, con la propria storia e personalità".

Ma dopo le primarie ci saranno le elezioni vere e proprie, e, nel caso, l'onere di amministrare la città: "Con me voglio solo incensurati - ha affermato il senatore - serve una personalità credibile e forte per sostenere interventi poderosi in materia ambientale. C'è chi ha la storia e la professionalità adatta. Venezia e Mestre si meritano che chi lavora per loro lo faccia a tempo pieno, nella mia squadra nessuno dovrà avere altri impegni". Dunque coalizione allargata e Giunta al di là di ogni sospetto, dopo lo scandalo Mose. Con tante gatte da pelare: "Il tema della sicurezza è molto sentito in terraferma - continua Casson - Bisogna parlare a tu per tu col prefetto per imporre soluzioni". Dopodiché anche a Roma in questi mesi si è parlato di Grandi Navi ("abbiamo portato sulla nostra idea tutto il Senato a votare, con una mozione che ho firmato per primo, unificata a M5S") e di rifinanziamento della Legge speciale, per cui è in ballo un emendamento da inserire nel decreto Milleproroghe. "Siamo consapevoli che questa è una strada lunga - conclude Casson - ma diciamo no a chi vuole mettere i piedi in testa a questa città. Venezia attira anche mire criminali. Per questo più forza verrà data a chi vincerà le primarie, più forza avrà il nuovo sindaco per contrastare i poteri forti che si muovono contro la collettività". 

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