Casson ricompare in Consiglio: "Col Pd zero rapporti, gruppi divisi"

Da quella maledetta notte (per il centrosinistra) non lo si era più visto a Venezia. Il senatore Felice Casson, come anticipato mercoledì al suo entourage, è ricomparso tra gli scranni di Ca' Loredan a Venezia, in occasione del primo Consiglio comunale. Del resto è lui il capogruppo dei rappresentanti della sua lista civica, e quest'ultimo è un impegno che alla fine l'ex candidato alle Comunali non ha voluto lasciare. "Per contemperare ai miei incarichi romani (che sono tanti, a partire dalla vicepresidenza del Copasir, ndr) il nostro gruppo potrà contare su un vicario a rotazione. Il primo sarà Nicola Pellicani, poi a turno lo saranno tutti - spiega - perché questo è un gruppo composto da gente che è alla sua prima esperienza politica. In questo modo cercherò di farlo crescere".

Rapporti molto tesi invece con il Partito Democratico, anzi nulli. E non mancano gli attacchi: "Dalla sera del ballottaggio non ho più sentito nessuno di loro - sottolinea - ho rapporti solo con la rappresentanza istituzionale". Nel mentre indica Andrea Ferrazzi, del gruppo del Partito Democratico seduto al suo fianco: "Sono rappresentante della lista che ha preso più voti in città dopo quella di Brugnaro - attacca - non vedo perché dovrei organizzare un gruppo unico con il Pd".

Naturalmente, poi, non c'è solo la "burocrazia", c'è anche la politica. E serve trovare il modo per il centro-sinistra, o perlomeno per il gruppo che guardava a Casson sindaco, di ripartire. Come? "Organizzeremo dei tavoli tematici aperti a tutti gli iscritti e a coloro che si sono dati da fare nella coalizione - dichiara il senatore - Partiremo dal territorio e dalla grandi tematiche che interessano la città"