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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Cona

L'onorevole Palazzotto negli hub: "Cona e Bagnoli chiudono? Solo un cambio gestione"

Con non poche difficoltà il parlamentare è riuscito a entrare. "Le condizioni sono sempre le stesse, non c'è in vista nessuna chiusura"

Visita a sorpresa del deputato Erasmo Palazzotto nell’hub di Cona, nel primo pomeriggio di venerdì. Il parlamentare di Liberi e Uguali è venuto a sincerarsi delle reali condizioni di chi vive ancora nel centro, tantissime persone, come si è potuto constatare. L'inchiesta sulla cooperativa che ha avuto l'appalto per gestire gli hub, Edeco/Ecofficina, non sembra aver toccato in alcun modo la vita delle centinaia di persone che sono ancora qui. La visita del parlamentare non è annunciata e si fa di tutto per scongiurarne l’entrata.

La telefonata

Palazzotto così chiama direttamente il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, per informarlo della situazione, delle difficoltà che gli vengono fatte. Una telefonata cordiale che dura qualche minuto. Si dovrà attenderà comunque quasi un'ora prima che i cancelli gli siano aperti. Il personale della cooperativa non fa nulla per sveltire o agevolarne l'entrata. Addirittura la direzione in principio non vuole parlare al telefono direttamente con lui ma solo attraverso un intermediario, un giovane che fa da mediatore linguistico, ironia della sorte.

All’esterno uno sparuto gruppo di giornalisti a cui si sommano diverse auto che vanno avanti e indietro raccogliendo gli ospiti dell’hub e portandoli chi lo sa dove. Al mattino, dice una voce che vuol restare anonima, il traffico di auto che li viene a prelevare è ancora più numeroso. Alle prime luci dell’alba sembra ci sia un gran traffico di auto che passano di qui.

Tendopoli

Arriva finalmente per Palazzotto il momento di entrare, dopo che fino all’ultimo si è tentato di posticiparne l’ingresso. Dopo più di un’ora di visita il parlamentare esce. Lo accerchiamo e gli domandiamo immediatamente come sia la situazione all’interno: “Le condizioni del centro, pure se di gran lunga ridimensionato, (ci sono dentro 460 persone), non sono affatto dignitose. Ho incontrato ragazzi che stanno qui da quasi due anni in attesa di una risposta. Persone che continuano a stare in una vera e propria tendopoli".

La chiusura annunciata

Pochi giorni fa, il ministro Salvini, a domanda diretta ha risposto che i due hub saranno chiusi: “Grandi annunci da parte del ministro che ha detto che avrebbe chiuso questo centro e quello di Bagnoli - commenta Palazzotto -. Non c’è in previsione la chiusura, c’è un cambio di appalto”. Chiediamo almeno se le migliorie che erano state promesse durante le fasi più drammatiche, come ad esempio la morte di una donna o durante le proteste che da dentro si levavano per avere condizioni migliori o per avere i documenti, siano state fatte: “Allo stato attuale il centro è in fase di dismissione, non ci sono state quindi grandi cambiamenti. Evidentemente non c'è nessun interesse a farle. Loro stanno solo smontando le strutture, poi chi si aggiudicherà il bando nuovo, ne metterà di proprie".

Malessere

"Oltre a ledere la dignità umana di chi è costretto qui, si creano anche tensioni sociali e conflitti”. Qui tutti si chiedono se davvero chiuderanno questi hub a Cona e Bagnoli: “Non mi pare ci sia davvero l’intenzione di una chiusura. Qui c’è semplicemente in vista un cambio di appalto, è in fondo una questione puramente tecnica. Non c’è quindi in previsione, concretamente, la chiusura di luoghi come questi o il Cara di Mineo, che infatti esiste ancora. Invece c’è la politica di chiudere i porti. Se la prima decisione non ha cambiato la sorte di chi sopravvive qui, l’altra ha determinato la morte dei tanti che provano a attraversare il Mediterraneo”, ha concluso l'onorevole Palazzotto.
 

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