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Navi da crociera a San Marco: "Serve un decreto legge che lo vieti"

Il consigliere comunale dell'Udc ed ex procuratore generale del Veneto Ennio Fortuna: "Il rischio è altissimo e i tempi per un inserimento nella legge speciale sono troppo lunghi"

La strada maestra è l'inserimento dei divieti nella nuova legge speciale, ma vista l'urgenza, dopo la tragedia del Giglio il no alla grandi navi da crociera in laguna a Venezia potrebbe passare attraverso uno specifico decreto legge del governo: è la proposta sostenuta da Ennio Fortuna, ex procuratore generale del Veneto e oggi consigliere comunale dell'Udc.

"Il rischio, come ha fatto capire quanto successo alla Costa Concordia - spiega Fortuna all'Ansa -, è altissimo, siamo sull'orlo del baratro. Certo le crociere rappresentano per la città lagunare una voce importante. C'è un indotto enorme e forse non tutti i veneziani sono d'accordo sull'estromissione delle navi dal bacino di San Marco. Ma se dovesse succedere qualcosa a Venezia sarebbe la fine del mondo".

Fortuna ricorda che da tempo è sostenitore del fatto che il "no" deve passare attraverso l'inserimento nella nuova legge speciale - oggi a Venezia è in visita l'ufficio di presidenza della commissione Ambiente del Senato -, ma i tempi rischiano di essere troppo lunghi e al momento nessuna delle autorità competenti sulle acque lagunari, tra le quali il Comune e il magistrato alle acque, di fatto ha la competenza specifica per imporre una propria scelta. Da qui la proposta dell'urgenza che passa attraverso un decreto legge o un intervento specifico - "se questo è possibile" dice Fortuna - del ministero dell'Ambiente.

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