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Venezia "salvata" dal Parlamento, blocco delle assunzioni evitato

In dirittura d'arrivo il decreto Milleproroghe con all'interno un articolo per alleggerire le sanzioni al Comune, che vende l'ex Ospedale del Lido

Venezia "salvata" dal decreto "Milleproroghe" in corso di appovazione in Parlamento. Anche se salvata magari non è il termine corretto secondo l'amministrazione locale, visto che in un articolo del decreto si ufficializza l'ammorbidimento delle possibili sanzioni nel caso in cui una città sottoposta a legge speciale sfori il patto di stabilità.

Se gli esponenti della Giunta, sindaco Orsoni in testa, aspettano di leggere parola per parola quanto verrà approvato a Roma, come riportano i quotidiani locali sembra essere assicurata per il prossimo anno la possibilità per il Comune di effettuare assunzioni a tempo determinato. Il pericolo era che potesse saltare l'intero sistema dei servizi sociali e del settore didattico. Del resto è difficile parlare di sforamento nel momento in cui il Comune ha messo a bilancio spese eccedenti per 40 milioni di euro a fronte di mancati introiti derivanti dalla Legge Speciale per 45 milioni di euro.

L'amministrazione venerdì per rimpinguare le casse (che nel 2014 dovrebbero essere messe al sicuro dalla privatizzazione della gestione del Casinò) secondo il Gazzettino ha venduto alla Cassa depositi e prestiti il compendio dell'ex Ospedale al Mare. Una operazione da cinquanta milioni di euro. Rimarranno in mani pubbliche il monoblocco, dove rimangono concentrati i servizi sanitari, e l'area dell'ex Favorita. Passano alla Cassa depositi e prestiti il teatro Marinoni e la chiesetta di Santa Maria Nascente, ma ci sarà il vincolo di mantenere le strutture a uso pubblico. Il Movimento Cinque Stelle, però, vuole far luce sulla cessione della struttura. Secondo gli esponenti del partito (che hanno presentato una interrogazione al ministro dell'Economia) si tratterebbe di una "operazione illegittima".

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