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Il "Salva Venezia" è realtà, serve conquistare l'ok del Parlamento

L'emendamento presentato martedì sera in commissione Bilancio del Senato. Con la sua approvazione dovrà superare l'esame dell'Aula

Finalmente si muovono le acque a Roma. L'emendamento di iniziativa parlamentare "Salva Venezia" potrebbe essere approvato in circa un mese. Una notizia, come riportano i quotidiani locali, che dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai dipendenti di Ca' Farsetti, che giovedì hanno annunciato un presidio di protesta contro il possibile taglio dei loro stipendi a partire da febbraio. Somme che si aggirerebbero sui 200 o 400 euro.

Un problema che però l'approvazione dell'emendamento inserito nel decreto "Salva Roma 2" scongiurerebbe. Il provvedimento, infatti, dovrebbe cancellare le sanzioni riguardanti lo sforamento del patto di stabilità che interessano le tasche dei lavoratori. Il testo è stato depositato martedì sera in commissione Bilancio del Senato, e mercoledì dovrebbe essere approvato.

Dopodiché partirà l'iter parlamentare, che si dovrebbe concludere con il sì prima di Palazzo Madama e poi di Montecitorio. Un percorso favorito naturalmente dal nulla osta del governo. Il premier Enrico Letta, infatti, promise a suo tempo al sindaco Giorgio Orsoni che il Salva Venezia a breve sarebbe diventato realtà. Prima inserendolo nel decreto Milleproroghe, poi sottoposto a una cura dimagrante dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poi in altro modo. L'ostacolo che potrebbe profilarsi all'orizzonte, forse, la contrarietà di parlamentari provenienti da altri Comuni alle prese con problemi simili a quelli lagunari. Intanto, però, qualcosa si muove. Ed è già una notizia positiva. L'emendamento è stato presentato dai senatori veneziani Felice Casson e Giorgio Santini.

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