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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Sindaci veneti su decreto sicurezza: «Tenuti a rispettare la legge ma serve un confronto»

Anci: «Temiamo un taglio dei fondi per l'accoglienza a Comuni già carichi di difficoltà di bilancio»

«Rispetto della legge, no disobbedienza, ma serve un tavolo di confronto». Questa la posizione dell'Anci, Associazione Regionale dei Comuni del Veneto, sul decreto sicurezza, dopo la polemica innescata da alcuni sindaci che non intendono applicare la norma. Come riportato dal mensile Internazionale, «Le nuove disposizioni in materia di concessione dell’asilo prevedono di fatto l’abrogazione della protezione per motivi umanitari che era prevista dal Testo unico sull’immigrazione».

La legge

«Un sindaco è tenuto ad applicare e a far rispettare la legge anche quando non la condivide - commenta la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello -. È un aspetto basilare del ruolo su cui si fonda l’architettura democratica e istituzionale del nostro Paese. Il decreto sicurezza è una legge dello Stato e, quindi, i sindaci devono rispettarla. Naturalmente questo non significa che non si possano manifestare critiche o giudizi negativi».

Bilancio

 «L’Anci Veneto – conclude Pavanello - sul decreto ha sempre dimostrato prudenza. Condivido le parole del presidente Decaro che ha invitato alla costituzione di un tavolo per cercare con il dialogo di trovare soluzioni condivise e correttivi al decreto. Ora una delle nostre maggiori preoccupazioni è che il taglio ai fondi per l'accoglienza possa ricadere sulle spalle dei Comuni e dei sindaci che già devono fare i conti con enormi difficoltà di bilancio. È fondamentale continuare sulla strada della collaborazione istituzionale per trovare soluzioni a eventuali elementi critici che possono emergere dall’ascolto dei sindaci e delle comunità presenti sul territorio».

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