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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2015

Burocrazia, turismo e grandi navi: Confindustria "sprona" i candidati

Gli industriali hanno messo a punto un decalogo con le priorità che il prossimo sindaco dovrebbe trattare: "Sono elezioni fondamentali"

Confindustria entra a gamba tesa nella campagna elettorale per le Amministrative del prossimo 31 maggio. Manca poco più di un mese alla tornata elettorale che vedrà i cittadini veneziani scegliere il futuro sindaco, e gli imprenditori lagunari non intendono certo stare con le mani in mano. Mercoledì è stato scodellato un decalogo in cui vengono riassunte le priorità che stanno a cuore a chi ogni giorno opera nel settore economico e produttivo. Misurandosi con difficoltà non solo "generali", causate dalla crisi economica ancora in corso, ma anche "particolari", in una città commissariata da quasi un anno e unica nel suo genere.

"Si tratta di un lavoro collegiale e capillare - ha sottolineato il presidente di Confindustria Matteo Zoppas - i nostri associati hanno dichiarato in maniera diretta ciò che serve per poter ripartire. Queste elezioni in realtà avranno influenza su un territorio allargato e il nuovo sindaco avrà la doppia responsabilità di riportare in pareggio il bilancio comunale e allo stesso tempo di gestire il delicato passaggio dal commissario provinciale alla città metropolitana, che se gestito bene può diventare un'opportunità. Nessuna preclusione e nessun appoggio a candidati "a scatola chiusa", bensì la volontà di tenere le orecchie aperte e la disponibilità a discutere con tutti. Anche perché il primo punto del decalogo è forse quello più delicato: serve mettere in sicurezza il bilancio comunale (dopo lo sforamento del Patto di stabilità da 65 milioni di euro), altrimenti "il rischio è che tra nove mesi Venezia possa venire di nuovo commissariata", si legge nel documento. Per evitarlo "è indispensabile rendere efficiente la gestione delle risorse pubbliche, perché nessun incremento di tassazione sarà sopportabile per le imprese".

Il Fisco, naturalmente, è una delle preoccupazioni principali per il settore produttivo, che chiede una contrattazione con il Governo anche sugli Sgravi Inps. Lo Stato potrebbe volerli indietro, mandando in grossa difficoltà decine di imprese veneziane. Efficienza e stabilità, dunque, in grado di attrarre nuovi investimenti rendendo il territorio competitivo sia nell'area di Porto Marghera, sia all'Arsenale e nelle isola (per questo obiettivo si chiede anche un intervento per incrementare la banda larga). Il dito viene puntato anche su un necessario snellimento burocratico e sul bisogno di infrastrutture all'altezza (integrando l'Alta Velocità con l'aeroporto Marco Polo e puntando sulla Romea commerciale). In tema di grandi opere, naturalmente, si ribadisce il pericolo che "Venezia perda l'intero comparto crocieristico". "Ci sono circa cinquemila famiglie che subiscono l’incertezza sul loro futuro da quasi 3 anni - si legge - Chiediamo di togliere le limitazioni imposte fino alla realizzazione di una soluzione alternativa all’accesso in Marittima, che ad oggi rimane centrale. Sul lungo periodo non vi sono preclusioni a valutare progetti diversi". Ciò porta di conseguenza alla richiesta di una riflessione sul turismo in generale e sul "modello Venezia": con una migliore gestione dei flussi e un utilizzo della tassa di soggiorno per la comunicazione e il marketing del territorio. Mettendo poi in sinergia fondazioni culturali, università e imprese. Il tutto, hanno concluso gli industriali, all'insegna della trasparenza e della lotta alla corruzione. Punto su cui si impernia di sicuro il futuro della città.

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