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Day after per Casson: "Ero convinto E' una vittoria contro l'apparato"

Il candidato sindaco: "Renzi darà una mano alla città, mi ha telefonato lunedì". Intanto resiste ancora il punto di domanda sull'Udc

Saranno giorni di riunioni, incontri e tentativi di sintesi per il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni amministrative 2015. Felice Casson, dopo la larga vittoria di domenica alle Primarie, si presenta come un candidato "forte", che ha già lanciato il proprio appello all'unità: "Solo così in questa città non ci sarà spazio per il centrodestra", ha dichiarato a caldo. Dunque il punto di domanda principale riguarda ora quanto allargata sarà la coalizione che tenterà di riprendersi Ca' Farsetti dopo il commissariamento dovuto alle dimissioni dell'ex sindaco Giorgio Orsoni.

L'Udc che farà? Il segretario provinciale del Partito Democratico, Marco Stradiotto, si mostra ottimista: "Con loro ci saranno di sicuro incontri a breve - dichiara - non c'era una posizione di netta chiusura nei confronti di Felice Casson, quindi non credo ci saranno problemi". In verità resistenze interne nell'Unione di Centro ci sarebbero, e solo il tempo permetterà di capire quanto i mugugni possano contribuire a una eventuale spaccatura.

Fatto sta che Felice Casson, che ha conquistato quasi tutti i seggi tra terraferma e laguna, si dimostra poco preoccupato di partiti e liste: "Avevo l'apparato veneziano contro (l'appoggio del Pd e di Massimo Cacciari era andato al giornalista Nicola Pellicani, ndr) - dichiara ad Agorà su Raitre - ma a me non interessa, perché guardo al voto delle persone". Sarà in ogni caso complesso amalgamare uno schieramento da Sel (il coordinatore metropolitano Federico Camporese ha salutato la vittoria dell'ex magistrato con soddisfazione: "Siamo sicuri che saprà mettere in moto tutte le energie che si sono mobilitate", ha commentato) e Rifondazione Comunista (con Sebastiano Bonzio che si è ritirato dalla corsa per le primarie facendo confluire i propri voti su Casson) fino all'Udc.

Il trionfo di Casson: dai brindisi agli applausi nella sede Pd

Intanto, però, il nuovo candidato sindaco annuncia di voler incontrare tutte le categorie economiche della città: "Noi vogliamo fare ripartire Venezia, non bloccarla come altri hanno voluto fare in passato - dichiara - Parteciperò a incontri con sindacati, Confindustria e tutte le associazioni di categorie". Orecchie tese, dunque, per riuscire a raccogliere le sollecitazioni che provengono dal territorio: "Venezia, la terraferma e le isole sono state abbandonate per anni per finanziare il Mose - continua Casson - Ripartiamo da qui. Speriamo che funzioni davvero la grande opera, il costo della manutenzione è calcolato tra 25 e 35 milioni di euro l'anno". Dopodiché servirà anche un aiuto da Roma: "Il premier Renzi mi ha espresso i suoi complimenti e detto che adesso si lavora come partito. Ci troveremo a breve a Roma e a Venezia perché ha ben chiara la necessità di intervenire per Venezia anche a livello nazionale. In quanto presidente del Consiglio sarà coinvolto nel dare una mano a questa città, che è stata molto toccata dal patto di stabilità - spiega Casson - Io ho sentito molta disponibilità da parte del partito nel valorizzare una città che è una vetrina sul mondo - ha aggiunto -. Ho partecipato anche a vari incontri con sindacati e associazioni, perché l'apertura di un sindaco deve essere a 360 gradi, e anche per questo ho incontrato sabato Landini: mi piace e infatti sono andato da lui, altrimenti non ci avrei parlato".

Da ex magistrato inevitabile anche un accenno agli scandali che sono scoppiati pochi mesi fa: "Serve ricostruire il tessuto etico, sociale ed economico della città - conclude il senatore - Bisogna far funzionare gli appalti e gli affari secondo le regole. I fari della mia azione sono trasparenza, legalità ed efficienza".

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