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Porto d'altura soluzione alle grandi navi, Martini: «Fumo negli occhi»

Il presidente di Municipalità e candidato sindaco replica al sottosegretario e candidato primo cittadino del Pd Pier Paolo Baretta intervenuto sabato sul tema

Un porto d'altura, non troppo distante dalla costa, come soluzione per non perdere la competitività nei traffici con l'est Europa, nell'alto Adriatico, e come possibile soluzione alle grandi navi da crociera, in alternativa all'off shore. Ne ha parlato sabato il sottosegretario all'Economia e candidato sindaco per Venezia alle comunali 2020, Pier Paolo Baretta. Per l'altro candidato a primo cittadino della città lagunare, della lista Tutta la città insieme, Giovanni Andrea Martini, la soluzione è ad «effetto seppia».

Qualche lustro

«Come dire - scrive Martini -  per risolvere i problemi di un pianeta che abbiamo ormai devastato, andiamo a vivere sulla luna o su un’altra galassia. Ci vorrà un po’ di tempo, 5, 10, 50 anni - ma intanto? Si chiede -. Baretta ci dice che è d’accordo sulle navi fuori della laguna, basta solo attendere qualche lustro. Qualsiasi soluzione “provvisoria” è consentita. Qualsiasi attacco alla laguna con la devastazione e l’allargamento dei canali, tanto si tratta solo di 5, 10, 50 anni. Il Pd - continua - dice una cosa, per portare avanti esattamente l’opposto».

Gli escavi

Martini scrive di aver partecipato qualche mese fa a un incontro organizzato dall’Autorità portuale. «Relatori erano il presidente del Porto Pino Musolino, l’assessore Simone Venturini, che faceva le veci del sindaco Brugnaro, l’assessore regionale Elisa De Berti e a rappresentare il governo Pier Paolo Baretta. In quella sede l’accordo era strettissimo. Dal Comune, alla Regione, al governo nazionale: dobbiamo scavare di più. Magari non nuovi canali, ma scavare di più, perché le navi sono sempre più grandi. E non preoccupiamoci troppo di qualche scalmanato ambientalista e della laguna, in fondo l’ultima acqua alta di novembre è stata solo un episodio che chissà quando si potrà ripetere. Vien da pensare che Brugnaro e Baretta vogliano la stessa cosa. Usano solo linguaggi differenti. Credo sia arrivato il momento di smettere di vendere fumo e dire la verità ai cittadini. Occorre nero su bianco».

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