I No Grandi Navi per la linea dura: "Bloccheremo tutte le crociere"

Due giorni di manifestazioni e di "blocco". Ancora una volta. Scelgono la linea dura gli aderenti al comitato No Grandi Navi dopo l'assemblea che mercoledì pomeriggio ha riempito l'aula di San Leonardo a Venezia di quanti si schierano contro i passaggi delle imbarcazioni da crociera davanti a San Marco e, soprattutto, contro lo scavo del canale Contorta-Sant'Angelo.

"Non vogliamo che la laguna diventi un braccio di mare", è stato dichiarato durante la riunione. La consapevolezza dei presenti è che il grosso della partita si giocherà nelle prossime settimane. Se non nei prossimi giorni. Per questo si sono subito gettate le basi per una grande mobilitazione di due giorni, in cui "bloccare tutte le navi". Almeno secondo uno dei leader della protesta, Tommaso Cacciari, che ribadisce il concetto via Twitter: "#Venezia dopo la grande assemblea di oggi la battaglia contro scavi e #grandinavi riparte più forte. Il 7 e l'8 giugno le blocchiamo tutte!".

Se da una parte quindi c'è la strada "diplomatica" intrapresa dal Comune, con il sindaco Giorgio Orsoni che ha scritto una lettera chiedendo al presidente del Consiglio Matteo Renzi sul tema, dall'altra ancora una volta si cerca di fare la voce grossa. Secondo il consigliere di In Comune Beppe Caccia, però, "si deve pretendere che chi dal senato alle istituzioni comunali la pensa come noi sia in piazza a giugno". Insomma, secondo lui serve portare in questo modo l'eco della protesta fino all'interno dei palazzi del potere. Per fare ciò, secondo uno dei portavoce del Rivolta, si tenterà di coinvolgere anche la terraferma, considerata comunque "sensibile" alla tematica.