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Il Pd all'attacco di Brugnaro e Zuin: "Al posto di dirsi soddisfatti a metà, ci ringrazino"

I parlamentari Dem veneziani dopo l'ok al decreto Enti locali: "Il 'loro' emendamento era stato cassato". Impegno per Marghera e Murano. Promessa: nuova Legge speciale in arrivo

Non mancano le frecciate contro il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Non mancano le proposte e le promesse (come una nuova Legge speciale per la città con relativi finanziamenti, una soluzione rapida per le grandi navi e un rafforzamento della città metropolitana, con elezione diretta del sindaco). I parlamentari del Partito Democratico, Andrea Martella, Michele Mognato, Delia Murer, Sara Moretto (assente per un impegno improvviso Davide Zoggia) hanno voluto fare il punto della loro attività parlamentare "pro Venezia" all'indomani dell'approvazione alla Camera del decreto Enti locali, grazie a cui Ca' Farsetti vede diminuire l'entità delle sanzioni da 18 milioni di euro a poco più di 5 e vede ristabilita la possibilità di assumere insegnanti di scuola primaria e asilo (questo settore non sarà conteggiato ai fini del calcolo del Patto). Insomma, le sanzioni non vengono cancellate in toto, come chiesto dal sindaco Brugnaro: "Si può sempre fare di meglio - spiega il deputato Michele Mognato - ma l'emendamento che avrebbe dovuto mettere una pietra tombale sulle sanzioni, frutto delle relazioni del sindaco con palazzo Chigi, non è stato accettato. Quindi prima di tutto l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, che si dice 'soddisfatto a metà' dovrebbe ringraziarci. Siamo stati noi a portare in porto queste  misure importanti e significative". 

MURANO - Il fronte romano è pieno di nodi da sciogliere: ci sono le bonifiche di Porto Marghera ("Comune e Regione sono in ritardo per la costituzione dell'agenzia speciale", sottolinea il Dem, Andrea Martella), la questione Murano, la produttività tagliata ai dipendenti comunali. In tutto questo i parlamentari hanno assicurato impegno: "Sono state approvate all'unanimità in commissione due risoluzioni sulla Chimica e su Murano, che si auspica diventi "zona franca urbana". E' stato attivato un tavolo interministeriale la cui prima seduta è prevista per il 26 di luglio. Imminente. "Abbiamo prodotto una risoluzione in cui c'è il possibile riconoscimento di Murano come "area di crisi non complessa", con agevolazioni e sgravi fiscali e misure di contrasto alla contraffazione - ha continuato Martella - Oltre che la candidatura del vetro di Murano come patrimonio Unesco". Si punta alla costituzione di una zona franca urbana, per rendere sempre più appetibile l'isola sul fronte degli investimenti. 

PORTO MARGHERA - Sul fronte di Porto Marghera, Martella attacca Ca' Farsetti: "Qualche mese fa, prima che ce ne occupassimo con una risoluzione, Eni aveva venduto al fondo americano Sk Capital - ha dichiarato - Abbiamo portato l'amministratore delegato Descanzi alla Camera in audizione. Abbiamo messo paletti. Quel negoziato è saltato. Se questa cosa non si è fatta e oggi si parla di investimenti e mantenimento delle risorse è frutto di un nostro lavoro. Un lavoro portato avanti in solitudine qui a Venezia. Mi auguro che Comune e Regione si sbrighino nella costituzione della società per Porto Marghera. Devono muoversi. Hanno dei compiti ben precisi, per ora non assolti. Così come spero che il governo si sbrighi ad attivare il tavolo per il completamento delle bonifiche. Quei chilometri di barriera che mancano sono fondamentali".

NODO SGRAVI FISCALI - Potrebbero a breve arrivare novità anche sul fronte "sgravi fiscali", che coinvolgono numerose aziende. La questione è nota: l'Europa chiede indietro gli interessi su alcuni aiuti economici concessi negli anni Novanta a diverse realtà imprenditoriali di Venezia e Chioggia. O meglio, Bruxelles li considera aiuti di Stato "mascherati" da sgravi fiscali. Se le imprese fossero costrette a pagare, salterebbe il banco. Alla finestra anche Casinò e Avm, su cui ballano in totale 4 milioni di euro del bilancio comunale. Cifre pesanti come macigni: "Ci sarà un intervento di ricalcolo degli interessi da restituire - ha spiegato l'onorevole Sara Moretto - ne discuteremo in Senato. C'è una proposta di legge per far sì che le imprese debbano pagare solo gli interessi semplici e non quelli composti". Tradotto: il conto finale sarebbe molto meno salato, e le aziende rimarrebbero in piedi.

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