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Il vicesindaco Simionato: "Assurdo rendere nota una morte il giorno dopo"

L'assessore alle Politiche sociali chiede un cambiamento delle politiche sull'immigrazione dopo il decesso di un 23enne di nazionalità afghana in un traghetto greco al porto di Venezia"

Il vicesindaco di Venezia e assessore comunale alle Politiche sociali, Sandro Simionato, in merito alla notizia della morte di un giovane afghano, ritrovato in un autoarticolato giunto ieri al Porto di Venezia a bordo di un traghetto proveniente dalla Grecia, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Con la sorte toccata ieri al giovane afghano, continua la sequenza di morti che attende chi cerca di fuggire dalla guerra e dalle persecuzioni e la cui unica colpa è quella di aver inseguito il sogno di una vita migliore. Una tragica e disumana contabilità che non può che suscitare dolore e orrore. Non si può rimanere insensibili e indifferenti davanti a fatti come questi, poiché sono ormai fin troppo chiari a tutti gli esiti nefasti di una politica sull’immigrazione che va modificata in fretta e radicalmente".

L'appello arriva fino a Roma: "Il ministro Riccardi, che a suo tempo si era impegnato per questo, dimostri il coraggio e l’intelligenza che gli riconosciamo e rompa gli indugi - continua Simionato - Il tempo delle riflessioni e delle mediazioni al ribasso è terminato. Altrimenti nessuno si potrà più appellare ad alibi che rischiano di apparire oggi come un’ammissione di colpa e di responsabilità. Queste tragedie che si ripetono con troppa frequenza ci chiedono di essere seri ed umani".

Poi un appunto alle forze dell'ordine: "Ciò significa, per esempio - conclude il vicesindaco - che non può e non deve più accadere che una morte avvenuta ieri al porto della nostra città sia resa nota solo oggi. Sappiamo che chi ha compiti di controllo al Porto esegue direttive superiori, ma è assolutamente urgente porre termine a comportamenti che appaiono assurdi e ingiustificati.”
 

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