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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Zaccariotto: "No città metropolitana", Orsoni: "Aboliamo invece le Province"

Primo incontro tra i 44 primi cittadini che entrerebbero nel nuovo organo di governo. Nette le divergenze di vedute. Il sindaco di Venezia ai dubbiosi: "Chi non ci sta libero di andarsene"

I quarantaquattro sindaci della Provincia hanno avuto oggi il primo incontro congiunto con il sindaco del capoluogo lagunare, Giorgio Orsoni, e la presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, sui temi legati alla costituzione della Città metropolitana di Venezia. La Regione Veneto ha fissato al 18 settembre prossimo il termine per acquisire il parere dei comuni e a sua volta dovrà elaborare entro il 24 ottobre la proposta al governo di riassetto degli ambiti provinciali.

"Questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta - afferma Zaccariotto - manca, ancora una volta, dopo 22 anni, la chiara definizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana". Per la presidente della Provincia e sindaco di San Donà di Piave è "una legge inopportuna, che oggi obbliga a un calendario serrato, ma che non dà risposte, e soprattutto che ha violato palesemente la Costituzione. Attendiamo con trepidazione il pronunciamento della Corte costituzionale previsto il 7 novembre. Una legge mal scritta non deve essere subita passivamente, può essere criticata, anzi deve essere contestata, si possono denunciarne le lacune e le ambiguità, l'abbiamo già fatto sull'Imu, fa parte del processo democratico il poter fare opposizione - dichiara ancora -. Se lo facciamo uniti questa nostra opposizione assume un peso maggiore, riveste una forza e un valore concreto".

Se la città metropolitana poteva essere un'opportunità, secondo Zaccariotto "va cambiato il registro, va messa nella condizione di decidere la Regione, e dovrebbe essere il sindaco del comune capoluogo che propone ai comuni una bozza di statuto, perché l'ultima parola sulla statuto secondo quanto recita la legge sarà comunque la sua".

Per Orsoni, viceversa, la costituzione della città metropolitana "é un cambio culturale forte, un cambio di prospettiva" al quale anche i sindaci, che oggi non hanno mancato di sollevare obiezioni anche marcate, devono guardare in termini di opportunità. "I sindaci rappresentano il ceto politico che parla del problema dello statuto, della governance - sbotta, commentando con i giornalisti le perplessità avanzate dai primi cittadini - Se invece vogliamo l'interesse dei cittadini dobbiamo parlare di funzioni".

L'ottica, ricorda Orsoni, sottolineando che con la città metropolitana si ha la prima opportunità per gli enti locali di concretizzare una autonomia statutaria, deve sempre essere quella di un accorciamento dei livelli amministrativi. "Siamo l'unico Paese al mondo - ripete - che ha tre livelli di enti locali. Per me le province dovrebbero essere completamente abolite".

E aggiunge: "in questa fase dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali, pensare cioè meno ad esempio alle questioni 'istituzionali', come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la governance della Città metropolitana, e molto di più invece sulle funzioni che essa dovrà avere, su come potrà esercitarle, su quali altri poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato". Ai sindaci riottosi Orsoni lancia, alla fine, un chiaro messaggio. "Se qualcuno pensa di subire qualcosa - afferma - è meglio che se ne vada". (Ansa)

ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA E ISTITUZIONE CITTA' METROPOLITANA:

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- ZAIA "GELA ORSONI: "ROMA STA CERCANDO LA RISSA"

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