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Fornero a Mestre, anzi no: "La riforma del lavoro aggiustata in corso d'opera"

Il ministro doveva intervenire a un convegno dell'Ebav, Ente bilaterale dell'artigianato Veneto, ma il suo discorso è stato telefonico: "Tutte le energie disponibili contro la disoccupazione giovanile"

"La riforma del lavoro potrà registrare 'aggiustamenti' in corso d'opera". Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel suo intervento telefonico a un convegno dell'Ente bilaterale dell'artigianato Veneto (Ebav) che si è tenuto oggi a Mestre. Il ministro avrebbe dovuto partecipare di persona, poi però, complici forse anche le preoccupazione per la sicurezza, la scelta è stata quella di intervenire a distanza.

Alla presenza dei rappresentanti di Confartigianato, Cna Casartigiani del Veneto e Cgil, Cisl e Uil - fondatori e soci dell'Ebav - Elsa Fornero è intervenuta sottolineando, tra l'altro, i punti di forza della bilateralità rilevando come il governo Monti vi abbia posto l'accento nella sua riforma.

All'incontro c'erano, tra gli altri, i senatori Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd). E proprio a loro la Fornero si è rivolta nel suo intervento ringraziandoli per la fattiva collaborazione durante la stesura del testo sulla riforma del lavoro e per aver insistito per introdurvi la straordinaria esperienza di sussidiarietà veneta.

Il ministro ha poi illustrato le novità della legge sottolineandone i pregi e senza nasconderne le criticità. In particolare si è soffermata sulla necessità di monitorare tutti gli elementi di novità alla loro prova pratica senza precludere aggiustamenti e modifiche se i risultati non dovessero essere all'altezza delle aspettative. "Se il vostro modello funziona va esportato - ha aggiunto Fornero riferendosi all'Ebav - Le buone pratiche devono essere portate a patrimonio comune in tutto il Paese. La riforma si propone di rendere il mercato del lavoro inclusivo e dinamico: quando dico inclusivo penso all'ampia fascia di popolazione che oggi è ai margini o del tutto esclusa da questo mercato".

Questo uno dei passaggi più importanti dell'intervento, che mette nel mirino la disoccupazione giovanile:  "Penso in particolare ai giovani - ha spiegato Elsa Fornero - oggi abbiamo l'ultimo dato di disoccupazione e siamo al 36% di disoccupazione giovanile, che è un numero non accettabile da una società, contro il quale bisogna mettere in campo tutte le energie disponibili".

Per il ministro, "mercato più inclusivo vuol dire cercare di renderlo più fluido, in modo che queste persone possano entrarvi e possano poi stabilizzarvicisi. La questione del dinamismo del mercato attiene invece essenzialmente alla necessità di ridurre le transazioni: quella tra scuola e lavoro, ma anche la transizione tra chi aveva un posto di lavoro e ne sta cercando un altro. Gli strumenti che abbiamo utilizzato per cercare di realizzare un mercato di lavoro inclusivo e dinamico sono le riforme alle varie forme contrattuali, incluso il contratto subordinato a tempo indeterminato, che deve restare l'attrattore principale in tema di contratti".

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