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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"I politici promettano di ripopolare Venezia e spostare i cantieri di manutenzione del Mose"

"Ripopolare la città, occuparsi dei restauri, rinunciare a scavare canali per le grandi navi". A meno di dieci giorni dal voto l'associazione Italia Nostra mette nero su bianco le richieste alla politica

Se Italia Nostra dovesse riassumere in poche parole l'appello rivolto ai candidati delle prossime elezioni politiche, affinchè si prendano cura di Venezia e della laguna, userebbe tre verbi: ripopolare, restaurare e spostare. L'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale, a meno di 10 giorni dal voto del 4 marzo, torna a chiedere un impegno concreto per la città.

Ripopolare la città

Mille gli abitanti che, anno dopo anno, ogni anno, abbandonano Venezia. "Occorre - scrive Italia Nostra - attuare misure urgenti e straordinarie che incentivino la residenza anche con sgravi fiscali, preservino le abitazioni a uso domestico, e riducano e governino la pressione del turismo".

Restauro e grandi navi

Chiediamo un impegno dal punto di vista idraulico, morfologico e ambientale in laguna, al fine di ridurre la profondità delle bocche di porto e dei canali portuali (con interventi strutturali prescritti dalla legge speciale del 1973), vietando l’ingresso in laguna alle grandi navi - afferma l'associazione -, incompatibili con gli equilibri naturali, esaminando con una commissione nazionale indipendente tutte le alternative di progetto, compresa l'Opzione Zero".

Mose

Ultima nota critica riguarda il sistema di paratoie per la regolazione delle maree, colpito da scandali, ritardi, aumenti dei costi e continue problematicità, non da ultima quella dell'impatto ambientale e del deterioramento dei materiali. "Viste le palesi criticità del progetto Mose, occorre - scrive Italia Nostra - una valutazione da parte di una commissione tecnica terza e un eventuale spostamento degli impianti per la manutenzione delle paratoie dallo storico e monumentale Arsenale, inadatto alle attività industriali. Un'area maggiormente compatibile allo scopo - precisa l'associazione - potrebbe risiedere nelle aree dismesse di Marghera, rilanciando invece l’attività cantieristica negli ottocenteschi bacini di carenaggio dell’Arsenale".
 

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