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Calda laguna, comunali: scioperi, VeniceMarathon finisce nel mirino

Un presidio di protesta sarà organizzato durante la corsa. Si pensa a una "occupazione" di Ca' Farsetti. Zappalorto: "I sindacati tornino a trattare"

Si riparte da zero. Come tre mesi fa. Ma gli animi se possibile sono ancora incendiati. Del resto dopo che il commissario Vittorio Zappalorto ha bocciato la proposta d'intesa tra sindacati e dirigenti di Ca' Farsetti firmata solo lunedì scorso rimangono solo macerie. "Spero che i sindacati tornino a trattare", afferma il commissario in una nota. Questo non lo si sa. Di sicuro la possibilità di scioperi e manifestazioni è dietro l'angolo. Come dietro l'angolo è la VeniceMarathon. Il 26 ottobre è possibile che qualcosa venga architettato, fatto salvo l'obbligo degli agenti di polizia municipale in servizio. Ci sarà un presidio che cercherà di rendere ancora una volta visibili le rimostranze dei lavoratori, in trincea sempre più (a questo punto) contro i tagli inseriti nel bilancio di previsione da parte del commissario Zappalorto. Torna d'attualità anche la possibile "occupazione" di Ca' Farsetti. Ma forme e modalità della protesta sono ancora nebulose: servirà del tempo per incassare del tempo e capire come la situazione evolverà.

Ma nel mirino finiscono anche i dirigenti sindacali: in due assemblee molto "calorose", in cui i lavoratori hanno risposto in gran numero, accuse sono partite anche ai rappresentanti, colpevoli secondo alcuni di aver avvallato e firmato un accordo poi destinato a essere cestinato. Di più. Senza che vi fosse un mandato ufficiale per siglare l'intesa con la delegazione trattante di Ca' Farsetti. Insomma, baraonda al di qua e al di là della barricata.

In tutto questo caos il panorama diventa sempre più fosco anche per quelle duecento persone che a dicembre vedranno il loro contratto a termine scadere. "Non si parla di tagli, ma di rimanere a casa", dichiarano alcuni loro rappresentanti. "Una situazione del genere non l'abbiamo mai vista - Mario Ragno, della Uil Fpl - se ffossimo in un'azienda privata il proprietario avrebbe mandato via tutti". Richieste di dimissioni durante le due assemblee non solo per il direttore generale Marco Agostini e il commissario Zappalorto, ma anche per i rappresentanti sindacali. Un "buco nero" da qui si uscirà come si è sempre fatto: trattando. Ripartendo ancora una volta da zero.

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