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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Molina aggredito in campo San Polo: "Giovani dei centri sociali"

Il candidato alle primarie del Pd: "Accerchiato verso mezzanotte, mi hanno imbrattato i vestiti". Cacciari: "Falso, non c'entriamo nulla"

Un diluvio di messaggi di solidarietà bipartisan nei confronti del candidato alle primarie del centrosinistra per il Comune di Venezia Jacopo Molina, in seguito alla sua denuncia di essere stato aggredito da alcuni giovani dopo essere intervenuto all'assemblea permanente dei lavoratori scattata giovedì pomeriggio in Comune.

"Poco fa - scrive a l'una di notte - mentre rincasavo, verso le 24, in campo San Polo, alcuni giovani dei centri sociali mi imbrattavano i vestiti, si rivolgevano a me dicendomi «candidato sindaco del cazzo» e mi accerchiavano dicendomi che me le avrebbero date". Un episodio gravissimo, su cui tutta la politica veneziana in queste ore sta facendo quadrato. "Non ho replicato, ovvio. Se pensano di intimidirmi, hanno sbagliato persona - sottolinea il candidato renziano - Perseguirò con ancora maggior forza l'obiettivo che mi sono prefissato: diventare sindaco per rendere la nostra città più sicura e vivibile. E' tempo - conclude - di intervenire su questi sfaccendati che ciondolano tra centri sociali e nulla fare, spesso pseudorivoluzionari d'accatto figli di papà o che vivono di espedienti". I delinquenti avrebbero aggredito Molina, tra l'altro, imbrattandolo con cioccolata e birra.

Sull'episodio si è espresso la mattina successiva Tommaso Cacciari,  esponente dei centri sociali, che replicando alle accuse del candidato sindaco ha escluso in modo assoluto il coinvolgimento di gruppi organizzati: "Assurdo pensare che quei delinquenti provengano dai nostri centri - ha affermato l'esponente no global -. Noi non c'entriamo nulla con le aggressioni. Tra l'altro fino a poco prima mi trovavo con Molina a Ca' Farsetti, all'assemblea dei lavoratori comunali: a lui esprimo la mia solidarietà, ma l'accusa nei nostri confronti è una strumentalizzazione politica". Nella mattinata di venerdì tra i due ci sarebbe stato anche un colloquio, nel corso del quale Cacciari ha cercato di chiarire l'estraneità dei "suoi" alla brutta vicenda di giovedì sera.

Ora sta alle forze dell'ordine stabilire le reali responsabilità in questa storia, dopo che sarà sporta denuncia. Fatto sta che si tratterebbe di un episodio molto grave: sui social network si susseguono messaggi di solidarietà al candidato, da tutte le parti politiche, tutti uniti nella condanna al gesto. Un commento recita amaro: "Fascisti rossi all'opera". "Sul fatto che siano della sinistra antagonista non ci sono dubbi - spiega - perché mi hanno detto 'prima il consolato tedesco, ora tocca a te'. Mercoledì c'era stato il blitz dei centri sociali alla sede di rappresentanza teutonica. Non credo comunque quella nei miei confronti sia un'azione premeditata, visto che solo all'ultimo momento ho deciso di passare per campo San Polo per tornare a casa ai Tolentini. Il gruppetto si trovava a metà tra i due chioschi, e ad attaccare briga all'inizio sarebbe stata una ragazzina, la prima a lanciare i liquami. Avranno avuto sui 25 anni. Io mi confronto con tutti i cittadini, ma questo non è il modo in cui ci si approccia in democrazia".

IL RACCONTO DI JACOPO MOLINA

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