Moraglia patriarca "operaio": "Sono vicino ai lavoratori in difficoltà"
Domani e domenica il neopatriarca farà il suo ingresso ufficiale in diocesi. In un messaggio, rivolto a credenti e non, spiega le linee guida che caratterizzeranno il suo mandato
"Tante, troppe, sono le situazioni di precarietà cui sono consegnati i nostri giovani e non solo loro; qui, in modo particolare, voglio dire la mia personale vicinanza ai tanti lavoratori in difficoltà e alle loro famiglie". Così monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, che domani e domenica farà l'ingresso in diocesi, in un messaggio rivolto ai credenti e anche a coloro che ritengono di non credere.
"Entrando in diocesi, il nuovo patriarca compie il gesto simbolico - ma simbolo non significa finzione - di bussare alla porta di tutti gli uomini e donne di buona volontà - prosegue monsignor Moraglia -: credenti e non credenti, perché il saluto, insieme a una parola di vicinanza, e possibilmente d'amicizia, sono l'inizio di tante cose che, al momento, risultano umanamente imprevedibili; talune fratture, all'origine, nascono non da ostilità preconcetta ma dal semplice ignorarsi reciproco".
Il nuovo patriarca spiega la sua visione della Chiesa e del suo compito: "La Chiesa si pone dentro la storia, ne accetta la complessità e, vedendone la frammentarietà, offre le ragioni della sua speranza: una Chiesa per il mondo e, proprio per questo, non del mondo. Una Chiesa che ha al centro l'uomo prima di tutto il resto".