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Politica Quarto d'Altino

"Per evitare un'altra Ditec deve pagare più tasse chi delocalizza"

La proposta di legge presentata nel municipio di Quarto d'Altino, sede della ditta di porte automatiche, dalla onorevole Pd Simonetta Rubinato

La presentazione della proposta di legge non poteva che essere a Quarto d'Altino, luogo simbolo, suo malgrado, del baratro in cui possono trovarsi i lavoratori non appena una multinazionale decide di delocalizzare all'estero. Meno costi, più ricavi. Semplice. Il resto, però, si chiama cassa integrazione e rischio di perdere il posto. I dipendenti della Ditec, azienda di Quarto d'Altino appunto, ditta specializzata in porte e cancelli automatici, ancora non sanno quale sarà il proprio destino dopo che la Assa Abloy, multinazionale svedese che ne detiene la proprietà, ha annunciato di spostare la produzione in Cina e Repubblica Ceca.

QUALE SARA' IL DESTINO DELLA DITEC?

Per contrastare in futuro vertenze di questo tipo l'onorevole Simonetta Rubinato ha depositato alla Camera il testo di una proposta di legge che, sulla falsariga della legislazione tedesca, prevede una tassazione sulle riorganizzazioni aziendali transfrontaliere. Tradotto: vuoi andartene per pagare meno? Ci perdi, perché ti tocca pagare più tasse.

“La proposta di legge – ha spiegato la onorevole nel Municipio di Quarto d'Altino, con a fianco la sindaca del paese Silvia Conte - si pone l’obiettivo di salvaguardare sul piano fiscale il patrimonio di know how di tante nostre aziende che rappresentano l’eccellenza del tessuto produttivo manifatturiero. Vogliamo infatti scongiurare che multinazionali possano, soprattutto in questo momento, fare shopping a basso costo in Italia, per poi delocalizzare le produzioni e il know how italiano nel mondo. Non possiamo impedire che lo facciano, ma almeno che paghino, in termini fiscali, un equo prezzo per il trasferimento”.

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