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Brugnaro sicuro di fronte ai mal di pancia della Lega: "La maggioranza è in buona salute"

Il sindaco si mostra poco preoccupato delle dichiarazioni del segretario del Carroccio, Matteo Salvini: "Lui è una brava persona. C'è un ottimo rapporto con consiglieri e assessori"

"Nella vita siamo tutti precari, io vivo ogni giorno da precario". Parla con toni concilianti il sindaco Luigi Brugnaro, dopo l'annuncio che lui voterà "sì" al prossimo referendum del 4 dicembre. Parole che hanno causato la reazione polemica del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha minacciato (nemmeno troppo velatamente) che i consiglieri del Carroccio potrebbero uscire dalla maggioranza nel caso in cui il primo cittadino continui a dirsi favorevole alla riforma costituzionale. L'uscita della Lega non provocherebbe sconquassi nella maggioranza, visto che Brugnaro gode di un appoggio ben più ampio rispetto ai due rappresentanti leghisti a Ca' Loredan. Fatto sta che in ogni caso, al di là delle conseguenze pratiche, sarebbe uno scenario preoccupante alla luce anche della caduta del sindaco di Padova, Massimo Bitonci. 

"La maggioranza mi sembra abbastanza buona e in salute - ha dichiarato Brugnaro lunedì mattina - Abbiamo dimostrato compattezza nei programmi. Le critiche ho visto che sono comunque state moderate. Va bene così...". Domenica ha spiegato alla stampa di essere "un uomo libero" e che comunque la sua posizione sul referendum è "personale". Di certo il rapporto tra Lega Nord e sindaco, fin dal passo indietro dell'ex candidato a primo cittadino Gian Angelo Bellati, che avrebbe dovuto diventare vicesindaco dopo il ballottaggio, è sempre stato tribolato in questo primo anno abbondante di consiliatura.

Fino alle critiche per il no di Brugnaro al referendum di separazione tra Venezia e Mestre e le dimissioni dell'ex assossore al Commercio, Francesca Guzzon. In quota Carroccio. "Io non credo che la Lega uscirà - ha concluso il sindaco - Ogni sera faccio un bilancio della giornata e dei miei sforzi. Credo che la maggioranza rimarrà questa. I rapporti con consiglieri e assessori leghisti sono ottimi e Salvini la reputo una brava persona che vuole comunque cambiare l'Italia. La Costituzione italiana non è il vangelo. Nell'interesse dei cittadini bisogna iniziare a cambiare. Non credo che Salvini sia arrabbiato con me. Ci dovrebbe essere un rispetto reciproco tra tutti quanti. Il patto l'ho fatto con i cittadini della mia città. Abbiamo trovato un picco minimo quando non ci siamo preoccupati degli interessi della collettività. Venezia può tornare a essere traino per il Paese. Io spero che la Lega non esca, ma i numeri per governare ci sono lo stesso. Dispiace che ci sia stata questa vicenda di Padova, ma noi dobbiamo pensare alla città metropolitana allargata, che fa competizione con le grandi città italiane. Io non ho mai avuto una tessera di partito".

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