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Scoppia la polemica sul nuovo regolamento del Consiglio: "Deriva antidemocratica"

Il consigliere Nicola Pellicani, Pd: "Ci opporremo in tutti i modi, anche in Tribunale. Ora abbiamo anche il sindaco-podestà". Davide Scano, M5S: "Vogliono toglierci i nostri diritti"

E' polemica sulla proposta di riforma del regolamento di Consiglio comunale presentata martedì alla giunta comunale dalla presidente del parlamentino locale, Ermelinda Damiano. Al suo interno il possibile taglio della lunghezza massima degli interventi (da 5 a 3 minuti e da 10 a 5 minuti nel caso si discuta del bilancio), ghigliottina sul numero di interventi e abbassamento del numero legale per rendere valida una seduta. Misure che da una parte vengono spiegate con l'intento di rendere il lavoro del Consiglio più fluido, dall'altra vengono tacciate di essere antidemocratiche.

PELLICANI: "MISURE ANTIDEMOCRATICHE" 

"Ora è troppo. Non basta il sindaco-padrone, il sindaco-sceriffo - attacca il consigliere comunale del Partito Democratico, Nicola Pellicani - Ora c'è anche il sindaco-podestà che con un tratto di penna vuole cancellare le regole democratiche che disciplinano i lavori del Consiglio comunale. Il nuovo regolamento presentato dalla 'telecomandata' Ermelinda Damiano - continua - contiene elementi antidemocratici, che non solo puntano a mettere il bavaglio all'opposizione ma a tutto il Consiglio, trasformando un'istituzione democratica in un'azienda di famiglia. Come è pensabile far scendere il numero legale a 16, quando i consiglieri comunali sono 36, più il sindaco 37?".

"CI RIVOLGEREMO AL TRIBUNALE"

Nel mirino anche la possibile partecipazione del sindaco alla Conferenza dei capigruppo: "La legge prevede chiaramente la distinzione dei ruoli tra il primo cittadino e il Consiglio - continua Pellicani - Inoltre la presidente dell'assemblea pare potrà 'con decisione inappellabile, dichiarare inammissibili emendamenti e subemendamenti'. Ci rivolgeremo al Tribunale". 

SCANO: "LIBERTA' DA DIFENDERE"

Sulle barricate anche il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Davide Scano: "Ci vogliono togliere libertà di espressione e libertà politica - commenta - vogliono ridurre le durate degli interventi e vogliono impedire le riprese audio e video durante le sedute. Vogliono ridurre quei pochi spazi che sono rimasti all'Opposizione. Questa deriva dittatoriale del sindaco Brugnaro la combatteremo in tutti i modi". 

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