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Porto offshore, scontro continuo. Msc: "Soldi buttati", Costa: "Avete paura"

Il dibattito sui 100 milioni di euro finanziati dal governo per la costruzione di un porto d'altura a Venezia esplode. Il presidente della compagnia crocieristica: "Si tratta di uno spreco"

Non accennano a sopirsi le polemiche sulla concessione dello Stato di cento milioni di euro all'interno del ddl Stabilità per il progetto di costruzione del porto offshore di Venezia. "E' un'assurdità. Sono soldi buttati dalla finestra", ha dichiarato Gianluigi Aponte, presidente di Msc, secondo armatore mondiale di portacontainer. "I porti italiani - ha aggiunto Aponte - sono sufficienti per coprire tutti i traffici. Trieste per esempio ha una grandissima capacità sia come porto sia per i collegamenti ferroviari".

"Mi sembrano perciò soldi buttati dalla finestra - ha aggiunto l'armatore - credo che il governo prima di spenderli ci debba pensare due volte. Meglio sarebbe potenziare gli scali esistenti". Proprio oggi, Msc ha presentato a La Spezia un investimento di 200 milioni di euro insieme a un altro privato, Contship, per potenziare le banchine del porto in vista di un aumento di container da 1,1 milioni di Teu a 1,8 milioni.

A stretto giro di posta la replica del presidente dell'Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa. "Prendo atto - ha dichiarato - che gli interessi, peraltro legittimamente coltivati dal signor Aponte e dalla sua Msc, verrebbero disturbati da un progetto come quello dell'offshore di Venezia. E immaginare il motivo non è difficile. Il porto d'altura infatti renderebbe l'Alto Adriatico molto più competitivo - ha sottolineato - e attirerebbe nuove compagnie concorrenti che oggi lo strapotere dell'oligopolio che spadroneggia sui mari europei e sulle rotte tra l'Europa e l'Estremo Oriente tiene lontane".

 

PORTO OFFSHORE: LA CRONACA

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