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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Primo Consiglio, Brugnaro a briglia sciolta: "Mi faranno del male"

A Ca' Loredan primo giorno di scuola per tre quarti dell'assemblea. Ermelinda Damiano presidentessa dell'assemblea. Torna Casson

Primo Consiglio comunale della nuova amministrazione, inizia ufficialmente l’era Brugnaro: la seduta ha preso il via giovedì alle 15.30 a Ca’ Loredan, con circa mezz’ora di ritardo e l'atmosfera delle grandi occasioni soprattutto in casa centro-destra, che per la prima volta a Venezia dirige i lavori e fa il pieno di poltrone. Come da ordine del giorno, il primo atto è l'elezione del presidente del Consiglio: l'incarico viene assunto dalla giovane Ermelinda Damiano, 27 anni, praticante avvocato di Mestre, che ha ottenuto 25 preferenze (non hanno partecipato al voto i consiglieri di opposizione Casson, Faccini, Fiano, Pelizzato, Pellicani, Sambo e Scano e si sono astenuti i consiglieri Ferrazzi, La Rocca e Visman). I vicepresidenti sono Saverio Centenaro per la maggioranza e Giovanni Pelizzato per l'opposizione.

Sono seguiti gli interventi dei "protagonisti", primo fra tutti ovviamente il neo sindaco, che ha giurato lealtà alla Costituzione: Brugnaro parte a ruota libera, ringrazia e spiega di voler governare la città ascoltando i cittadini e per il bene di Venezia. Le stoccate comunque arrivano quasi subito, in particolare contro i manifestanti di "Goletta verde": "Vengono qua a insultare il presidente dell'Autorità portuale: dovete smettere di usare Venezia come palcoscenico. Prima vincete le elezioni, poi potrete governare: la città ha scelto, le grandi navi resteranno e andranno in Marittima. Di arroganze culturali siamo pieni fino ai capelli". "Come quella della Moschea nascosta della Biennale", ha specificato il sindaco, oppure quella dei libri gender nelle scuole: "Perché Venezia è sempre stata aperta e ospitale, ma nel rispetto delle regole - ha spiegato - Noi siamo totalmente aperti alle differenze di cultura e di credo, ma non siamo assolutamente disponibili ad accettare arroganze culturali". Viene ribadita l'idea di una conferenza internazionale sui migranti a Palazzo Ducale:"Se Juncker, Renzi e Zaia vorranno" e viene chiesto il dialogo con i dipendenti comunali: "Il fondo non potrà per ora essere rifinanziato - ha dichiarato - ma non facciamoci la guerra. Da noi disponibilità". Naturalmente non mancano nel suo discorso difesa delle tradizioni, grandi navi ("i cittadini hanno deciso che le grandi navi arriveranno alla Marittima attraverso il canale dei Petroli") e legalità ("un pensiero alle donne: il loro sentimento di sicurezza sarà la cartina di tornasole della bontà del nostro operato"). Un discorso che al suo esordio a toccato corde personali: "Devo anche scusarmi con Stefania e i miei figli. Devo avvisarli che potranno farmi del male mi offenderanno e mi potranno attaccare. Siate forti. Noi ora cominciamo a lavorare", ha dichiarato.

C'era grande curiosità anche per il ritorno sulla scena politica locale anche del senatore Felice Casson, "ricomparso" a Ca' Loredan dopo la sconfitta alle urne e interviene subito dopo il sindaco invitando a fare attenzione: "C'è un 50 per cento dei cittadini che non ha votato per alcuna proposta di governo, ricordiamolo. Così come c'è quasi un 25 per cento che ha scelto un progetto politico alternativo, il nostro. Noi lavoreremo per un'alternativa politica, perché l'unica cosa che vedo è il ritorno di alcuni poteri forti, come l'autorità portuale". Il senatore del centro-sinistra, prima dell'apertura del Consiglio, aveva evidenziato che i rapporti con il Pd da parte sua sono chiusi: "Li ho solo a livello istituzionale, io qui sono rappresentante della lista che ha preso più voti dopo quella di Brugnaro. Non vedo perché dovrei fare gruppi uniti con il Pd". Strade diverse dunque, ma era già chiaro dopo la sera della sconfitta al ballottaggio. (DETTAGLI).

Nominati anche i due vicepresidenti: sono Saverio Centenaro per la maggioranza (25 voti) e il consigliere Giovanni Pelizzato per l’opposizione (6 voti); cinque le astensioni.

IL DISCORSO DI BRUGNARO IN DIRETTA: "Ermelinda Damiano (la nuova presidentessa del Consiglio comunale, che aveva parlato poco prima di lui, ndr) ha dimostrato che c'è una gioventù che ha voglia di sperimentare e di misurarsi. A lei diamo volentieri le chiavi della funzionalità dell'assemblea. Voglio ringraziare la Giunta e cittadini che da noi si aspettano un cambiamento. Devo anche scusarmi con tutti i collaboratori, Stefania e i miei figli, devo avvisarli che potranno farmi del male, mi offenderanno e mi potranno attaccare. Siate forti. Noi cominciamo a lavorare ora. Abbiamo intenzione di lavorare onestamente, contro nessuno e per la città di Venezia, che sarà anche la città metropolitana nei cui confronti ci apriremo completamente. Speriamo di essere all'altezza e di poter unire tutti questi 44 Comuni in una logica di grande famiglia e di rispetto dei territori e della loro specificità. Io ho voluto iniziare con un fermacravatta di Burano e un omaggio al vetro di Murano. Le nostre grandi tradizioni, come lo è il remo e anche la pesca, io credo che la nostra Giunta sia fatta di persone veneziane per bene, non importa dove abitino. Nessuno mi tirerà la giacca e le componenti della Giunta le ho scelte perché credo che siano le persone giuste. È finita l'epoca delle divisioni. Serve un orizzonte che vada al di là delle appartenenze politiche. Non sono né di destra né di sinistra, io sono filogovernativo. Aiuterò Zaia e Renzi a governare, deve tornare il tema dello sviluppo e del lavoro. Abbiamo intenzione di una conferenza sui migranti con Junker, Renzi e Zaia metteremo a disposizione palazzo Ducale se lo vorranno. Perché Venezia è sempre stata aperta e ospitale, ma nel rispetto delle regole. Noi siamo totalmente aperti alle differenze di cultura e di credo, ma non siamo assolutamente disponibili ad accettare arroganze culturali. Da nessuno. In questo senso dovete leggere il ritiro dei libri gender nelle scuole. Quello che bisogna spiegare che non c'è nulla di pregiudiziale e contrario alle libertà delle persone, però dobbiamo difendere i diritti delle famiglie. Su Goletta Verde, che viene qua a insultare il presidente dell'Autorità portuale: dovete smettere di usare Venezia come palcoscenico. Prima vincete le elezioni. Di arroganze culturali siamo pieni fino ai capelli, come per la Moschea nascosta della Biennale. Il 21 marzo scorso ho iniziato questa avventura con molta angoscia perché non ho mai avuto una tessera politica. Poi sono arrivate migliaia persone. Basta partito del no. Si mettano il cuore in pace. La città ha deciso che le Grandi Navi arriveranno alla Marittima. Hanno già iniziato con le loro arroganze. Si candidino tra cinque anni e tentino di vincere. La nostra rotta è il programma di governo condiviso con i cittadini. Lo perfezioneremo e faremo sì che tra cinque anni ogni cittadino potrà dire che Brugnaro avrà fatto cose positive per lui e per la sua famiglia. Questo è il nostro obiettivo. Spero di essere all'altezza di questa grande responsabilità. Un saluto speciale ai dipendenti comunali. Oggi ho incontrato i rappresentanti sindacali. Questi lavoratori pagano per primi le difficoltà di bilancio, con l'impossibilità di trasferire i soldi nel fondo di compensazione. Insieme possiamo essere gli artefici della rinascita del Comune se parleremo insieme. Possiamo decidere due strade: o litigare o collaborare. Ci sono realtà che rallentano lo sviluppo della città stessa, sono istituzioni che non sono state elette che ci mettono troppo tempo per dare pareri. Non possiamo più aspettare. I cittadini hanno eletto solo il sindaco e i consiglieri, non loro. Vogliamo dare servizi ai cittadini, sono loro i nostri soci di maggioranza. Compatibilmente con le possibilità tecniche e giuridiche intendiamo togliere l'odioso orologio marca tempo e vogliamo partire dalla gente che si fiderà di noi. Per i dirigenti comunali sarà un ulteriore sforzo: dovranno occuparsi di capire dove siano i dipendenti e organizzare il lavoro. Dobbiamo ripartire con i tavoli tematici aperti ai cittadini (sarannoo itineranti). Saranno dieci e in diretta streaming. Perché vogliamo una operazione verità. In questi tavoli ci sarà sempre l'assessore presente. Io chiedo ai dirigenti comunali di evitare i personalismi e di riorganizzare la macchina pubblica anche attraverso la rotazione delle posizioni. Il servizio bibliotecario non è più possibile per la situazione di bilancio: ho detto oggi ai dipendenti delle biblioteche che avremo appuntamento a settembre per capire se saremo riusciti a trovare risorse per farlo ripartire. Faremo una verifica della situazione per i dipendenti delle coop delle biblioteche, ma anche per tutti i dipendenti comunali. Un ringraziamento a tutte le forze dell'ordine e alle aziende di vigilanza privata cui promettiamo di lavorare in stretta collaborazione. Relazioneremo sul numero di persone al lavoro sulle strade. Dobbiamo partire dalla legalità. Un pensiero particolare alle donne: a Venezia dovranno avere libertà di muoversi per la città. Nei parchi e per le strade. La sensazione di sicurezza che avranno le donne sarà la cartina di tornasole del nostro operato. Un pensiero anche per i disabili: per loro diventi città vivibile. Dobbiamo raccogliere risorse per progetti alternativi, dobbiamo eliminare barriere architettoniche. Noi vogliamo semplicemente che torni quella bella città che ci ricordiamo tutti di avere vissuto da piccoli. L'amministrazione sarà sempre dalla parte degli ultimi. Un ringraziamento alle associazioni sportive e culturali e tutte le altre realtà, a luglio le incontreremo tutte. Dalla prossima settimana partiranno gli inviti sull'incontro con le realtà che hanno interesse sul traffico acqueo. Lo faremo nel cortile del Palazzo Ducale. Cercheremo di trovare la mediazione più alta, tutti dovranno essere d'accordo, salvo poi modificare qualcosa se dopo sei mesi qualcosa sarà da cambiare. Ai giornalisti: scusatemi se non ci sarà più possibilità di entrare in alcuni spazi. Ma noi dobbiamo lavorare".

L'INTERVENTO DI FELICE CASSON: "Per quanto riguarda il contenuto programmatico ci riserviamo un incontro con un sindaco. Non si tratta di litigare o di non litigare. Noi riteniamo di avere un progetto politico alternativo. Io sarei più preoccupato come cittadino nel momento in cui più della metà dei cittadini non sono andati a votare. Di questo dobbiamo tenere conto nel momento in cui si parla di azione politica. L'esito del ballottaggio ci ha dato un'indicazione: circa il 25% dei cittadini veneziani nel progetto politico alternativo si riconosce. Vogliamo costruire un'alternativa politica per la nostra città, senza che si affermino alla fine determinati poteri forti, come quello dell'Autorità portuale tanto per cambiare. Faremo dei tavoli tematici. Mi viene in mente una canzone: "Eravamo quattro amici al bar", che cercano di fare una proposta: ma al momento proposte concrete non ne vedo. Parlare in questo momento di un progetto sulle grandi navi che non esiste vuol dire allungare i tempi. Parlare di sicurezza mi fa sorridere: c'è chi dice 'via i magistrati', bisognerebbe dire 'via i ladri e i corrotti'. Il Comune è una casa aperta: non vengano chiusi gli spazi alle associazioni e anche ai cittadini".

LA NUOVA PRESIDENTESSA DEL CONSIGLIO COMUNALE - Nel suo primo intervento la presidentessa Ermelinda Damiano ha dichiarato: "Occorrerà rimettere in moto la macchina amministrativa, non possiamo deludere le aspettative della comunità. Saluto con affetto il nostro sindaco e tutta la Giunta, augurando buon lavoro a tutti. Spero che questa nuova esperienza sarà un'occasione di crescita personale e politica, e che si potrà lavorare insieme come un gruppo. Ringrazio anche i dipendenti del Comune con cui collaborerò e i miei parenti. La libertà - conclude, citando Giorgio Gaber - non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione". La Damiano si è scusata in anticipo per gli eventuali errori che commetterà, data la giovane età.

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