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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

In marcia per dire no ai profughi, la Lega Nord protesta a Venezia

Flavio Tosi, Giovanni Giusto, Emanuele Prataviera, Marco Marcolin, una delegazione di sindaci e una cinquantina di militanti in corteo in centro storico

Una cinquantina, tra cui il segretario della Liga Veneta e sindaco di Verona Flavio Tosi, l’ex capogruppo in Consiglio Giovanni Giusto, i deputati leghisti Emanuele Prataviera e Marco Marcolin, e una delegazione di sindaci del Carroccio, tutti in marcia dall'Accademia alla Prefettura per ribadire il loro no ai profughi in arrivo in Veneto. Come riportano i quotidiani locali, infatti, sabato a partire dalle 16, armati di bandiere e striscioni, i leghisti hanno sfilato a Venezia.

I membri e i militanti del Carroccio sono scesi nelle calli per ribadire il vecchio ritornello secondo cui “i profughi vanno aiutati a casa loro”, come ha ripetuto lo stesso Flavio Tosi, e per ricordarlo a tutti è stata consegnata una lettera in prefettura indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel fine settimana, massimo lunedì, sono infatti previsti almeno altri venti arrivi in provincia, mentre in tutto il Veneto saranno all'incirca una sessantina. Dopo varie ipotesi e tantissime polemiche nei giorni scorsi il commissario Vittorio Zappalorto e il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia hanno stabilito di trasformare l'ex scuola elementare Parolari, nel quartiere di Trivignano, in un centro di accoglienza permanente (e non in un hub di smistamento temporaneo, come inizialmente preventivato). Mentre l'amministrazione procede con le verifiche nelle caserme abbandonate per trovare altri luoghi da destinare ai profughi, i cittadini di Mestre hanno già raccolto ottocento firme contro le decisioni prese da Cuttaia e Zappalorto, e lunedì le consegneranno a Comune, Prefettura e Regione.

Intanto proprio la Prefettura ha respinto l'accusa di non aver voluto incontrare Prataviera e la delegazione del partito: il prefetto di Venezia - recita una nota di risposta dalla cittadella della giustizia - è sempre pronto ad incontrare, d’iniziativa o a richiesta, gli amministratori locali sul tema dell’emergenza profughi, non appena tuttavia saranno completate le verifiche, attualmente in corso, sulle strutture che potrebbero essere adibite all’accoglienza e sarà definito il quadro dei prossimi arrivi.

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