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Colpo di scena al Tar, Regione: "Indiremo il referendum di separazione Venezia - Mestre"

L'annuncio dell'avvocato di Palazzo Balbi. La seduta del Consiglio regionale è prevista per il 6 marzo. I referendari: "Giudizio negativo, vogliono prendere tempo. Discutiamo nel merito"

"E' solo una mossa elettorale, noi speravamo si discutesse nel merito. Vogliono spostare tutto a dopo le elezioni". Colpo di scena mercoledì mattina in apertura dell'udienza al Tar sulla meritevolezza del referundum sulla separazione tra Venezia e Mestre.

L'indizione il 6 marzo prossimo

L'avvocato che rappresenta la Regione ha chiesto il rinvio della seduta perché la consultazione sarà indetta dal Consiglio regionale durante la prossima seduta del parlamentino, prevista per il 6 marzo. Scontata la contromossa di Comune di Venezia e Città metropolitana, che si opporranno.

Referendari pessimisti

Tutto è destinato a durare ancora a lungo, almeno secondo il pensiero di Stefano Chiaromanni, rappresentante del movimento Autonomia di Mestre: "Il presidente Zaia aveva dichiarato che avrebbe deciso sulla consultazione solo dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi - dichiara - ora invece non si fa altro che allontanare la sentenza. E' solo un modo per prendere tempo, facendo il gioco di Ca' Farsetti". Nel mirino anche i contorni dell'annuncio: "Si tratta solo di una generica promessa di indizione, due giorni dopo le elezioni - dichiara Chiaromanni - Quanto successo oggi non ci soddisfa. Noi vogliamo discutere della meritevolezza del referendum, ma l'udienza è stata rinviata al 21 marzo. Ci attendiamo a questo punto che la Regione ci fissi il referendum, per ostacolarci, a Ferragosto, a Natale o il giorno della Vogalonga". 

Nel pomeriggio interviene la Regione

Mercoledì pomeriggio la Regione ha affidato a una nota il proprio punto di vista, puntualizzando quando successo in mattinata: "Prima dell’apertura dell’udienza - si legge - gli avvocati delle pubbliche amministrazioni si sono consultati sulle voci che sono circolate negli ultimi giorni circa una imminente fissazione della data del referendum da parte della Regione. In aula, l’avvocato della Regione ha rappresentato questa ipotesi, al fine di poterne verificare la fondatezza, essendo la prima seduta di Giunta regionale in calendario per il 6 marzo prossimo. Gli avvocati di Comune e Città metropolitana - si continua - hanno quindi chiesto il rinvio della discussione per poter eventualmente proporre dei motivi aggiunti al ricorso di cui si sarebbe dovuto discutere, qualora venisse fissata o proposta la data del referendum. Alla luce, quindi, di queste ipotesi, il presidente ha aggiornato l’udienza al 21 marzo prossimo”.
 

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