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Politica San Marco / Salizada del Fontego dei Tedeschi

Sul Fontego è guerra di avvocati in un "triangolo" esplosivo di accuse

Il Comune valuta se denunciare per calunnia Italia Nostra, che a sua volta ha già invitato la Procura a indagare sulla cessione dell'immobile ai Benetton, sul piede di guerra pure loro

Il triangolo sì, questa volta va considerato. Ed è quello costruito sulle accuse reciproche riguardanti il recupero del Fondaco dei Tedeschi. Pool di avvocati sono già al lavoro uno contro l'altro. Da una parte il Comune, con il sindaco Giorgio Orsoni in testa, molto irritato per la lettera aperta che Italia Nostra, altro vertice della figura geometrica, ha scritto suggerendo la possibile violazione del Codice dei beni culturali e il danneggiamento di edificio di interesse storico e artistico in merito alle concessioni edilizie fornite da Ca' Farsetti a Edizioni Property, la holding finanziaria del gruppo Benetton, che ha acquistato il palazzo nel 2008 con l'intenzione di farne un centro commerciale con belvedere sul Canal Grande. Prima nei progetti c'era una terrazza "a vasca", poi la marcia indietro. In verità le concessioni edilizie non sono ancora state approvate dal Comune, e il Consiglio a marzo, probabilmente non nei primi giorni del mese come si pensava, approverà la variante d'uso pur tra tribolazioni nella maggioranza. Prima infatti il palazzo ospitava le Poste. E per questo i Benetton tengono "congelati" sei milioni di euro che dovrebbero finire nelle (povere) casse dell'amministrazione lagunare.

Su tutto questo un punto fermo: il Fontego è ancora lì. Che versa nel degrado. Gli altri sono tutti punti "in movimento" invece: i Benetton stanno verificando se sussistano modi e tempi per una causa contro Italia Nostra, in virtù dei danni subiti dalle affermazioni inserite nella famosa lettera. Stessa cosa sta facendo Ca' Farsetti, che pensa a una denuncia per calunnia. "L'operazione Fondaco di Benetton è una grande operazione che coniuga tradizione e sana modernità - ha dichiarato il sindaco Giorgio Orsoni - E mi sembra un po' volgare aggredire con denunce o minacce di denunce degli amministratori che per 24 ore al giorno si occupano del futuro della città". Il Comune quindi potrebbe trascinare in tribunale Italia Nostra, che ha sua volta ha minacciato di denunciare alla magistratura le modalità con cui si è arrivati alla cessione al Gruppo Benetton del palazzo. Secondo Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra, infatti, il restauro del palazzo sarebbe "un abuso che grida vendetta".

Il ring si sposta anche sui giornali, con il sindaco Giorgio Orsoni che chiama la presidente "pseudo-contessa" o "contessa passatista" e la stessa che appella il primo cittadino come "protettore dei venditori di ricordini". Una guerra di carte, avvocati e interviste. E il "Fontego" sparisce sotto al polverone.

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