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Lega e Brugnaro faccia a faccia, dal Carroccio lista di dieci papabili

Entro un paio di giorni la decisione su assessori e vicesindaco leghisti. Lunedì tutti a dire che "non siamo noi a tirare la giacchetta al sindaco"

Il giorno seguente alle dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro, il quale ha sottolineato come nessuno gli debba "tirare la giacchetta", è tutto un turbinio di dichiarazioni nel centro-destra che si affrettano a specificare che con il primo cittadino "non c'è alcun problema". O meglio, che i problemi nella formazione della Giunta che dovrà guidare Venezia nei prossimi anni "li dovete cercare da altre parti, dove davvero si elemosina un posto nell'esecutivo".

Mano a mano che passano le ore si fa sempre più calda la temperatura in laguna sul fronte della formazione della Giunta, più che altro perché quest'ultima dovrà essere annunciata prima del prossimo Consiglio comunale che potrebbe essere convocato tra il 29 giugno e il 3 luglio. I nodi più complessi da sciogliere tra il sindaco Brugnaro e i partiti appaiono essere quelli con la Lega Nord. Secondo gli accordi precedenti al ballottaggio al Carroccio spettano due assessorati e il ruolo di vicesindaco. Tutte caselle che per ora rimangono vuote.

Per superare l'impasse lunedì mattina i rappresentanti della Lega, con in testa il segretario provinciale Alberto Semenzato, hanno quindi avuto un faccia a faccia con Brugnaro all'Urban Space di Marghera. Una riunione durata poco più di mezz'ora, giusto il tempo dei convenevoli e della presentazione da parte dei rappresentanti del partito di una lista di una decina di nomi tra cui sarà poi il neo sindaco che deciderà chi entrerà a far parte della Giunta (o farà il vicesindaco). Curricula al setaccio, dunque, con la decisione che dovrebbe arrivare entro mercoledì. "Non siamo mai andati a tirare la ghiacchetta a nessuno - spiega Semenzato - i nostri rapporti con il sindaco erano e sono ottimi".

La velocità della riunione starebbe a indicare proprio questo: poche parole e sintonia su molti punti. Dopodiché, come ha sottolineato anche Gian Angelo Bellati, il candidato sindaco del Carroccio che ha rifiutato un posto nell'esecutivo di Ca' Farsetti, tra il nuovo primo cittadino e il partito di Matteo Salvini sarebbe stato stretto un accordo preciso. Solo il tempo mostrerà se quest'ultimo sarà rispettato o se, al contrario, la Lega deciderà di battere i pugni sul tavolo. "Noi non tiriamo la giacchetta a nessuno", è il ritornello del Carroccio. Dopodiché si punta il dito contro altre realtà della coalizione di centro-destra: "Da altre parti dello schieramento si mendicano eccome i posti in Giunta", si attacca.

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