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I sindaci metropolitani con il premier Conte: 3 miliardi agli Enti locali

Brugnaro: «Aspettiamo che l'impegno preso dal presidente trovi concretezza in provvedimenti normativi» Dal Recovery fund europeo piano da 750 miliardi: 170 all'Italia

Riunione dei sindaci metropolitani con presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi, giovedì 28 maggio. Il primo cittadino di Venezia e sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro, ha ringraziato il presidente del Consiglio «per aver ascoltato con attenzione e recepito le richieste d'aiuto che i primi cittadini metropolitani gli hanno sottoposto. Cinque proposte concrete, a cominciare da altri 3 miliardi da destinare agli Enti locali, per aiutare i sindaci italiani che dall'inizio della emergenza sanitaria si sono trovati ad affrontare un periodo di reale difficoltà - dice Brugnaro - aspettiamo che l'impegno preso dal presidente trovi presto concretezza in puntuali provvedimenti normativi. Un grazie ad Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, e a tutti i colleghi che oggi, come in tutte le precedenti occasioni hanno saputo fare fronte comune per difendere il futuro delle nostre città e il bene dei nostri concittadini».

Recovery fund

Un piano da 750 miliardi è stato approvato ieri, mercoledì 27 maggio, in Europa, per affrontare la crisi. L’Italia riceverà 170 miliardi di euro, la metà come aiuti a fondo perduto. «Non è importante solo dal punto di vista materiale, anche se ovviamente poter disporre di una cifra così grande ci consentirà di affrontare con ancora più strumenti e mezzi le conseguenze del virus, specie in una regione come il Veneto, fortemente vocata alla produzione e all’export - spiega il sottosegretario all'Interno Achille Variati -. È importante anche dal punto di vista politico. Per molto tempo i sovranisti hanno accusato l’Europa di non servire a niente, di essere solo un peso, di toglierci sovranità senza darci futuro. Arrivando a ventilare l’idea che sarebbe meglio uscirne. Ma se l’Italia fosse stata da sola ad affrontare questa emergenza, chi l’avrebbe aiutata? L’Europa non è perfetta, ha problemi e lentezze. Ma è viva, come è vivo il sogno di un’unione di Paesi che si erano combattuti per secoli e che hanno scelto di affrontare i problemi insieme».

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