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Spinea 5 stelle: negato il censimento del cemento

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Dopo ben sei mesi, il comune ha risposto alla nostra richiesta, presentata il 20 giugno 2012 e accompagnata dalle firme di alcune centinaia di cittadini, con cui si richiedeva di operare un censimento puntuale degli immobili vuoti, sfitti ed inutilizzati presenti sul nostro territorio, un "Censimento del Cemento", il cui scopo era di mettere in luce con assoluta esattezza la realtà delle strutture edilizie già presenti nel comune di Spinea, elemento che si riteneva fosse di estrema importanza per poter monitorare lo stato attuale dell'offerta immobiliare e ragionare - senza pregiudizi e con precisi dati di ausilio - il fenomeno del consumo di suolo e tutte le necessarie pianificazioni conseguenti, in particolare il Piano di Assetto del Territorio ed i futuri Piani di Intervento.

Purtroppo la risposta non è stata quella che noi auspicavano. Sostanzialmente ci viene detto che l'amministrazione non ha le risorse finanziarie per effettuare questa operazione.

Si ringrazia l'amministrazione e prendiamo atto dell'impegno con cui ha cercato di reperire i dati, sia contattando l'ISTAT, che purtroppo si è dichiarato indisponibile a fornire in anticipo i dati del censimento 2011, sia di ricavarli dall'incrocio dei dati delle utenze e degli uffici anagrafe e tributi, ma ciò non basta.

Rimaniamo perplessi di come, a fronte dell'impossibilità di ottenere un dato ragionato di quante unità abitative vuote siano attualmente presenti nel nostro comune, sia stato possibile redigere e far approvare, il Piano di Assetto del Territorio, e siamo pertanto fortemente critici in merito al contenuto ed alle previsioni del piano stesso, con il quale l'amministrazione si propone il completamento del vecchio Piano Regolatore, cioè l'edificazione dei Piani Norma residui per quasi 425.000 mc. di nuovi volumi, pur ammettendo che lo stesso piano è sovradimensionato, ma ciò nonostante, aggiunge ulteriori 315.000 mc., per un totale di quasi 740.000 mc. di nuova edificazione da realizzarsi prevalentemente sottraendo altro suolo agricolo. Vero è che questa amministrazione, come ha più volte affermato, ha ridotto di circa il 40% le previsioni del PAT adottato dalla precedente giunta Tessari, ma ciò non appare affatto sufficiente.

Troviamo criticabili inoltre alcune recenti scelte di questa amministrazione che, in tempi di ristrettezze economiche, ammette di non disporre delle risorse per dotarsi di un'analisi dettagliata, necessaria a nostro avviso per poter effettuare scelte oculate e responsabili in tema di sviluppo urbanistico, salvaguardia e sicurezza del territorio e dell'ambiente ma, altre sì, prevede di spendere risorse ingenti per riportare il doppio senso di marcia in via Matteotti, modificando una viabilità costata hai cittadini centinaia di migliaia di euro meno di cinque anni fa, e questo mentre nel contempo, non riesce a realizzare un collegamento ciclabile sicuro tra il centro e la stazione ferroviaria (la nuova pista ciclabile in progetto su via Roma, da S. Bertilla, si fermerà prima di piazza Matteotti) e medita di introdurre parcheggi a pagamento senza aver nemmeno avviato un progetto complessivo di miglioramento della viabilità sostenibile ed alternativa all'automobile.

Qui è possibile consultare il documento di risposta integrale

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