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Tagli al trasporto locale, ricorso Actv: "Altrimenti 300 dipendenti a rischio"

Il presidente dell'azienda Panettoni, ieri in Commissione trasporti, di fronte ai minori trasferimenti: "Se la situazione rimarrà questa costretti a licenziare, altrimenti sarà fallimento"

Il ricorso è già pronto nel cassetto. E verrà tirato fuori con ogni probabilità domani, per essere depositato nella segreteria del Tar del Veneto contro la ripartizione dei fondi per il trasporto pubblico decisa dalla Regione. Si prospettano settimane molto tese per Actv, la cui dirigenza, di fronte al prospettato taglio dei trasferimenti del 15% (sugli 85 milioni di euro dell'anno scorso) non può far altro che indicare all'orizzonte ulteriori tagli dei servizi e aumenti delle tariffe.

 

"L'alternativa è il fallimento", ha dichiarato ieri in commissione Trasporti al Comune Marcello Panettoni, presidente dell'azienda. Perché oltre alla minore liquidità a pesare sulle casse Actv c'è anche l'aumento dell'Iva e del costo del carburante per il trasporto marittimo: un aggravio di circa 20 milioni di euro sui conti. Per questo la dirigenza dell'azienda ha prospettato anche la possibilità che vengano indicati degli esuberi strutturali. "Tra i duecento e i trecento - ha spiegato Panettoni - Se la situazione rimarrà questa saremo costretti a farlo, perché l'alternativa sarebbe il fallimento".

Da tutto ciò, automatico, arriva il ricorso al Tar, che punterà sul fatto che l'atto di Palazzo Balbi sia illegittimo, perché non assunto dalla Conferenza interistituzionale di Regione, Province e Comuni, organo deputato alle modifiche in materia di riduzione dei servizi minimi e riparto delle risorse.

Dal punto di vista politico, invece, si profila all'orizzonte un Consiglio comunale straordinario (forse lunedì prossimo), in cui discutere delle strategia da approntare per far sì che questa situazione in prospettiva non pesi "troppo" sui cittadini veneziani.

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