Via del Mare aberrazione infrastrutturale che non s’ha da fare né oggi né mai
Il sindaco Basso auspica, con l'avvento del casello, di uno sviluppo commerciale ed economico per l'area meolese…tra l'altro subito smentito da Zaia che ha detto stop alla cementificazione selvaggia e alle nuove urbanizzazioni. Comunque la futura privatizzazione della Treviso Mare renderà questa strada assolutamente impermeabile all'espansione economica e commerciale, concepita come strada chiusa con l'unico scopo di portare veicoli ed interessi economici a Jesolo. Ricordo a Basso che Chisso, il suo maggior sponsor, non rappresenta Meolo e di conseguenza non fa i nostri interessi anzi. Con la Via del Mare diventeremo un territorio di passaggio, da sfruttare e da sacrificare sull'altare di Jesolo. È notizia di ieri lo sblocco dell'iter per l'apertura dell'outlet di Roncade notizia che stride rispetto al piano di privatizzazione che guarda al tratto casello Meolo - casello Silea pezzo mancante per completare il puzzle delle privatizzazioni stradali. Ci opponiamo e ci opporremo con tutte le nostre forze a questo scempio infrastrutturale ed useremo l'arma legale per bloccare l'iter amministrativo della Via del Mare. Siamo stati rassicurati che c'è lo spazio e il tempo per procedere con un ricorso.
È scandaloso espropriare le comunità di un bene pubblico per lucrare su di esso e sul suo utilizzo senza prevedere per esempio un'alternativa stradale libera, gratuita e pubblica. Gli automobilisti saranno costretti ad utilizzare la strada a pagamento o peggio ad infilarsi per le vie comunali congestionando il traffico locale aumentando il pericolo per i cittadini e diminuendo la qualità di vita del paese. La Treviso Mare è una strada connessa ed interconnessa coi territori e le economie locali è impensabile ed assurdo chiuderla. Si uccide il territorio.
Giampiero Piovesan