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Vittorio Bisso sceglie la "dolce morte", il consigliere era malato di Sla

L'annuncio ieri dal sindaco di Dolo Gottardo. L'esponente dei Comunisti Italiani ha perso la vita dopo il ricovero lunedì in una clinica svizzera, rifiutando qualsiasi accanimento terapeutico

"Voglio decidere io della mia vita...". Questa la citazione preferita postata su Facebook da Vittorio Bisso, 55 anni, consigliere comunale di Dolo dei Comunisti Italiani. E ha voluto farlo fino in fondo. Ufficialmente il 55enne, malato da tempo di Sla, è deceduto in una clinica svizzera in cui era ricoverato da lunedì. Nessun accenno alla scelta di un suicidio assistito (la legge italiana non lo tollera), ma dopo che la notizia è arrivata in paese, la sua bacheca Facebook è diventata una sorta di manifesto del "pensiero laico".

Il consigliere d'altronde aveva indicato espressamente nel suo testamento biologico il rifiuto di qualsiasi accanimento terapeutico, nominando la moglie Marisa Piovesan amministratrice di sostegno. "Ateo e ancora ateo", si professava Vittorio Bisso su Facebook. Nessuna "concessione" per il destino, il fato. Ma di sicuro sfortuna nel vedersi diagnosticare la Sla proprio nel giorno in cui gli era stata concessa la pensione anticipata per esposizione all'amianto.
 

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