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Riparte la protesta degli studenti: "Saremo gli anticorpi alla vostra pubblica distruzione"

Gli studenti si sono attivati già a partire dalle 9 in piazzale Roma a Venezia e alla stazione di Mestre. Si manifesta contro l'alternanza scuola-lavoro e si chiede manutenzione nei plessi

Le bandiere hanno cominciato a comparire già prima delle 9, in Piazzale Roma a Venezia e a Mestre, davanti alla stazione. Muniti di striscioni e manifesti, venerdì mattina gli Studenti Medi hanno ripreso la propria ondata di protesta, in un'occasione importante: il 17 novembre, infatti, ricorre la Giornata internazionale dello studente e del diritto allo studio, in ricordo dell'eccidio di Praga del 1939, quando la rivolta studentesca terminò con l'uccisione di 9 persone e la deportazione di altre 1200 nei campi di concentramento.

Proteste Giornata Mondiale dello Studente

I motivi del contendere

La Rete degli Studenti Medi a Venezia da piazzale Roma fino a campo Saffa, il Coordinamento studenti medi a Mestre, dalla stazione alla sede del collettivo Lo.Co in via Piave. Due cortei, un'unica grande protesta. I motivi del contendere, come di consueto, sono molti, ma questa volta più "specifici".

No all'alternanza scuola-lavoro

Il Coordinamento studenti medi mette nel mirino l'alternanza scuola-lavoro: "Vogliamo che la scuola torni a essere un luogo di formazione e di crescita personale e critica, invertendo completamente la rotta rispetto alla progressiva pubblica (D)istruzione che stanno continuando a proporre e imporre - hanno spiegato - L’ultima grande modifica è stata l’arrivo dell’Alternanza Scuola-Lavoro, introdotta dalla legge della “Buona Scuola” tre anni fa, che si sta delineando come uno strumento attraverso il quale, nascosti dietro alla scusa della formazione e della gavetta, tentano di abituare già da giovani alle diverse piaghe che costituiscono il mondo del lavoro, tentando di normalizzarle come parte costitutiva nella vita di ognuno. A tutto questo diciamo no. In primis poniamo l'esigenza di redistibuire le ricchezze che noi sudenti produciamo in Alternanza, costituendo un welfare studentesco in grado di garantirci l'accessibilità a un vero diritto allo studio e alla cultura. In secondo luogo, emerse anche le prime mozioni approvate dai collegi docenti degli istituti Marco Polo, liceo artistico e liceo classico Marco Foscarini, pretendiamo che venga eliminata l'obbligatorietà dell'alternanza e che venga data agli studenti la possibilità di scegliere in autonomia se e quali progetti affrontare".

Approvazione dello Statuto degli studenti

Primo obiettivo dela Rete Studenti Medi l'approvazione dello Statuto degli studenti in alternanza, una carta redatta dai vertici stessi del movimento studentesco che sancisce i doveri e diritti degli studenti impegnati nei vari progetti di alternanza scuola-lavoro.

Istruzione a numero chiuso

All'ordine del giorno da parte della Rete studenti medi anche l'abolizione del numero chiuso come sistema di ingresso ai corsi di studio universitari. "Si tratta di un attacco al diritto allo studio - concordano gli attivisti - in quanto esso giustifica e promuove la scorretta competizione fra studenti. Dovrebbero avere la possibilità di studiare in qualsiasi università pubblica, ma questi sistemi di selezione frustrano ogni ambizione e speranza, tra l’altro in un paese in cui solo il 26% della popolazione ha una laurea, penultimo paese nell'Unione Europea".

"Scuole a pezzi"

Ultima questione per la quale la Rete degli Studenti Medi ha deciso di battersi è quella relativa ai fondi destinati all'edilizia scolastica. "La scuola italiana è sottofinanziata, per questo nei giorni scorsi la Rete ha promosso iniziative di sensibilizzazione a riguardo - spiegano gli Studenti Medi - La legge di bilancio dovrebbe essere approvata in parlamento il 30 novembre e ancora una volta non ci sono le sufficienti risorse per mantenere un livello decente di scuola pubblica. In molte scuole di Venezia cadono calcinacci e coppi, la carta igienica manca, e tanti altri piccoli problemi quotidiani".

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