CONTROLLO DEI FLUSSI TURISTICI A VENEZIA
Riceviamo e pubblichiamo: "Oggi nella Città insulare la pressione turistica è di 80.000 turisti giorno (29 milioni annui), nei prossimi tre l'incremento atteso è del 25% pari a 20.000 c.a. presenze giorno ulteriori (7 milioni annui circa). Qui non dobbiamo disquisire tra l'incertezza di puntare sulla Tassa di Soggiorno o sulla City-pass, qui si deve stabilire se i venexiani potranno vivere o sparire.
Oggi, nella Città d'acqua, ogni mese vengono alla luce solo una quarantina di neonati e muoiono un'ottantina di veneziani, a questa tragica realtà, dobbiamo aggiungere i residenti espulsi in terraferma. Le conseguenze socio-economiche a breve saranno certamente drammatiche.
E' incredibile che amministratori politici non abbiano mai provveduto rimediare a questo autentico disastro. Ora i veri veneziani (non quelli virtuali), vorrebbero che la pressione turistica diminuisse e fosse meglio gestita (magari con il numero chiuso e prenotazione obbligatoria). Che forse per ottenerla, dovrebbero alzare le barricate? Questa importantissima decisione, permetterebbe tecnicamente di ottenere un'imposta di scopo (su tutti i flussi turistici), finalizzata a rimborsare la Città dai gravissimi danni socio-ambientali causati dall'eccessiva pressione turistica, primo fra tutti la prevista scomparsa del residente autoctono entro il 2040, quindi promuovere un serio progetto di ripopolamento della Città che dovrebbe: 1) - sostenere finanziariamente la residenzialità veneziana (case per le giovani coppie e le relative attività di vicinato, le attività direzionali pubbliche e private; 2) - abbattere il surplus dei costi pubblici generati dall'eccessivo turismo (costi straordinari per la manutenzione agli immobili: fondamente, palazzi, case ecc. per i gravissimi danni provocati dal moto ondoso, generato dal numero ormai insostenibile dei mezzi in navigazione al servizio del turismo; costi per le operazioni asporto rifiuti prodotti dalle masse turistiche e delle pulizie particolari per certe aree pubbliche, es. quella Marciana; costi di gestione per l'informazione turistica del territorio; le forze municipalizzate dell'ordine per il controllo dei flussi turistici comprese quelle di contrasto alle attività abusive e malavitose importate dal turismo; infine i costi di gestione per le aree pubbliche di ristoro e per il necessario potenziamento della rete di servizi igienici).
Consideriamo poi, pura follia, gestire i flussi attraverso eventuali "checkpoint" in tutte le aree di accesso alla Città (sistema troppo oneroso per la quantità di operatori necessari tutti i giorni e a tutte le ore - il sistema non garantirebbe comunque l'inviolabilità degli accessi - probabile anche l'intasamento o la paralisi del sistema). Unica via d'uscita, programmare gli arrivi affidando la gestione a un'agenzia pubblica (esclusiva), che come prima operazione, richiederebbe la prenotazione (obbligatoria) al futuro ospite/utente e anche attraverso le agenzie di viaggio convenzionate è come seconda fornirebbe al turista un CARD PASS ESCLUSIVA per poter vivere la Città.
FUNZIONAMENTO: Il gestore, ricevuta la richiesta di prenotazione e verificata la compatibilità della presenza nel periodo richiesto, confermerebbe all'ospite, la prenotazione, oppure in caso negativo, indicherebbe il periodo alternativo possibile. Con la risposta affermativa, sarebbe comunicato all'ospite l'importo della tassa (non generalizzato ma mirato in funzione alla tipologia, numero delle presenze e durata del soggiorno), e ovviamente la scadenza entro la quale dovrebbe ottemperare quanto richiesto. L'ospite o l'eventuale agenzia turistica, provvederebbe stampare l'autorizzazione comunale ricevuta, recarsi presso l'istituto bancario convenzionato più vicino nella propria Città, pagare il dovuto e ritirare la card (ricaricabile), chiave esclusiva per l'accesso a Venezia. L'agenzia comunale, inoltre, potrebbe accordarsi con gli istituti convenzionati perché questi consegnino al turista assieme alla Card, un opuscolo plurilingue, quale vademecum informativo sulle attività malavitose presenti in Città, pericoli, comportamento (anti-abusivismo, anti-taccheggio, anti-questuanti, insidie scalini nei canali sdrucciolevoli o altre segnalazioni della comunità veneziana, es. decoro, numeri utili, farmacie, centri sanitari, piantina Città, ecc.). Con la consegna della card e opuscolo, gli istituti provvederebbero introitare la tassa di scopo, diventando sostituti d'imposta per conto del Comune di Venezia. Tale card, obbligherebbe, infatti, il suo titolare, quale unico strumento di pagamento accettato dalle biglietterie (nessun contante) per qualsiasi servizio pubblico comunale offerto (questo è l'uovo di Colombo), ovvero: parcheggi e garage; mezzi di navigazione; tram-via, people mover, bus e taxi; musei, chiese, campanili, mostre, convegni, cinema e teatri del Circuito comunale; Rete servizi igienici; Punti ristoro (aree verdi attrezzate previste per il picnic turistico - necessaria una preventiva pianificazione). Se la Card il turista non ce l'ha, dove mai se ne va ?
Comitato Ultimi Veri Venexiani"