"Mentre l'Ater si balocca i suoi palazzi crollano"
Che efficienza e tempestività non siano qualità appartenenti all'Ater veneziana è cosa nota a molti, ma ci sono storie che superano ogni immaginazione possibile rispetto all'inefficienza di un'azienda pubblica. Agli inizi del 2010, cioè quasi cinque anni fa, dopo non poche sollecitazioni viene indetta un'assemblea condominiale di un palazzo a proprietà mista privati / Ater, con l'Ente proprietario di maggioranza, al fine di deliberare lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza. Il palazzo è vecchio, quasi storico si potrebbe dire, e non può più attendere perchè il rischio di subire danni, per chi lo abita o ci passa vicino, è concreto ed evidente. Nonostante la situazione però i lavori appaltati non partono: continui rinvii causati dall'Ater con le motivazioni più varie. Si fanno altre assemblee per sollecitare il proprietario di maggioranza a smuovere la situazione, ma ogni volta si conclude con un "a breve iniziamo". Passa il tempo, le condizioni del palazzo peggiorano e i proprietari di minoranza cominciano ad inviare "missive" all'Ater per segnalare nuove rotture e pericoli: dalle infiltrazioni d'acqua che scendono fin dentro gli appartamenti, alla rottura della grondaia con pezzi che finiscono sulla strada, fortunatamente senza colpire passanti, fino a gravi problemi igenici. Dall'Ater non giunge alcuna risposta, e non si scomoda neanche per fare un solo sopralluogo per rendersi conto dello stato della sua proprietà (dove sua significa proprietà pubblica). Dopo anni, ora, a fine 2014, qualcosa pare si muova; ennesima assemblea tra proprietari privati e un tecnico in rappresentanza dell'Ater per definire l'inevitabile piano di integrazione dei lavori necessari per ristrutturare il palazzo. Piano elaborato con un sopralluogo fatto da un professionista ovviamente privato, dato che quelli Ater sembrano non esistere o essere troppo impegnati tra beghe interne e inchieste della magistratura. Pare, dicevo, perchè anche per questa assemblea che deve dare il via definitivo all'impresa, a poche ore dal suo inizio, arriva dall'Ater un rinvio motivato con la necessità di verificare i nuovi lavori (quelli che erano già stati visionati ed approvati da un suo tecnico...). A questo punto viene spontanea una domanda: il compito degli azzeccagarbugli dell'Ater è quello di valorizzare o far deperire le proprietà pubbliche che hanno in gestione? In questa odissea nella quale non si vede mai un porto d'arrivo, la risposta non può essere che una.